Se si ferma lui si ferma l’attacco. E’ un dato di fatto. L’astinenza di Massimo Coda coincide con il digiuno di gol della Salernitana. O quasi. Sta di fatto che da quando l’ex Parma ha le polveri bagnate le bocche da fuoco granata hanno sparato a salve. I due ultimi pareggi a reti inviolate contro Vercelli e Bari sono soltanto la punta dell’iceberg che rischia di far colare a picco i sogni di gloria in salsa play off. Massimo Coda sta tirando al carretta da troppo tempo, il bomber è stanco ed ultimamente anche appannato sotto porta. Lui che per lunghi tratti della stagione ha provveduto, con i suoi gol e i suoi assist, a traghettare la Salernitana dai bassifondi della graduatoria alle zone nobili della classifica. Dopo essersi solamente avvicinato al record di sette partite consecutive trascorse con almeno una rete all’attivo, che resta ancora oggi a Fabio Vignaroli, all’improvviso le cose sono cambiate. Si è passati dalle quattro giornate con gol (alla Spal, a Benevento, con il Brescia ed a Chiavari con la Virtus Entella); alle sette giornate passate a completo digiuno. Da Ascoli a Bari, passando per Pisa, con il Cittadella in casa, a Terni, con il Latina all’Arechi e la Pro Vercelli al Silvio Piola. Coda sta pagando il lunghissimo impiego, forse anche il primo vero caldo ed un modulo estremamente dispendioso nel ruolo in cui è impiegato. Per lui 13 gol in 36 partite disputate: 11 di destro, 1 di sinistro, 1 di testa – di cui 11 in area e 2 fuori area; ed un massimo di cinque giornate trascorse a bocca asciutta prima di questa lunga astinenza, dalla seconda alla sesta gara del girone di ritorno. A voler essere precisi ed anche un tantino scaramantici, esattamente un attimo prima che riprendesse a segnare con una continuità da vero bomber. Scongiuri fatti, è chiaro che Bollini si augura che possa accadere la stessa cosa anche questa volta. Quattro partite all’appello nelle quali i gol di Coda potrebbero spostare gli equilibri nelle zone alte della classifica, quattro partite per spingere finalmente la Salernitana all’interno dei playoff e magari provare ad eguagliare il record personale di marcature in una stagione (17 con il Nova Gorica). Coda e non solo, intendiamoci. Non è possibile, infatti, gravare soltanto il bomber della responsabilità di tutto il pacchetto offensivo. Tocca anche a Donnarumma, Rosina e Joao Silva provare a dare man forte al capocannoniere della squadra. Il tutto in attesa che Improta e Sprocati tornino a disposizione di Bollini.
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