Incompatibile. Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca dovrà lasciare la carica di commissario della Sanità che aveva avocato a se ad interim sullo scranno più alto di Palazzo Santa Lucia. Il Senato ha dato il via libera ieri alla cosiddetta norma anti De Luca con un emendamento che sancisce l’incompatibilità tra le cariche di presidente della Regione e Commissario di Governo. “E’ stata finalmente cancellata una norma che per troppo tempo ha affidato nelle mani di un uomo solo i ruoli di controllore e controllato. Una norma disegnata su se stesso dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e imposta
al governo amico dell’allora premier Matteo Renzi”. Le dure dichiarazioni della senatrice e capogruppo in Commissione Sanità, Maria Domenica Castellone del Movimento Cinque Stelle. La senatrice grillina rincara la dose. “Un settore tramutato da De Luca a suo personale carrozzone per distribuire nomine agli amici degli amici, regalare stipendi da nababbi ai manager fidati nominati grazie a una legge scellerata che penalizza il merito e premia la sola fedeltà al Governatore”. De Luca, dal canto suo, aveva già provato a derubricare il tutto, anticipando in un certo senso quella che è stata poi la decisione presa ieri a Palazzo Madama. “Si tratta di una grande idiozia – aveva dichiarato il Governatore circa sette giorni or sono – ma non ci interessa, perché abbiamo già formalizzato la richiesta di fuoriuscita dal commissariamento, visto che non ne esistono più i motivi”. Con l’incompatibilità di cariche, il presidente della Campania dovrà lasciare il mandato di commissario alla Sanità. Poco importa secondo De Luca. La posizione del numero uno di Palazzo S. Lucia non è affatto mutata: “A fine novembre presentiamo il piano triennale di rientro. Quindi la Regione Campania non è più interessata a questo problema”. La cosiddetta norma Anti De Luca era già stata stralciata a fine settembre dal decreto emergenze, ma ora è tornata nel Decreto Fiscale. Il decreto legge reintroduce l’incompatibilità tra la figura commissariale e ogni altro incarico istituzionale ricoperto nella stessa Regione, rimossa dalla legge di bilancio 2017. La misura scatenò la polemica due anni fa come norma apparentemente a favore proprio del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.