La miglior difesa è l’attacco. Lo sanno bene i vertici della Cidec che, consci del flop organizzativo che ha caratterizzato l’edizione 2016 de la Notte Bianca, sono passati al contrattacco sfidando in campo aperto un po’ tutti a cominciare dalle istituzioni. Ad esempio nel mirino dell’associazione c’è finito l’assessore al commercio Dario Loffredo reo, ad avviso degli organizzatori, di aver snobbato l’evento. Accusa grave e immotivata anche perchè si fa fatica a comprendere che cosa avrebbe potuto realmente fare Loffredo partecipando di persona all’evento. Al massimo si sarebbe pentito di aver con tutta la giunta accompagnato e dato fiducia, attraverso un magnanimo contributo di 30mila euro, ad un evento organizzato male e gestito peggio! La Cidec attacca ma intanto deve difendersi da accuse precise e circostanziate come quelle che hanno mosso alcuni artisti ingaggiati per la manifestazione a cominciare da Orietta Berti per finire al rapper Ntò senza dimenticare la pochezza dell’avvenimento in quanto tale. Di certo una responsabilità il Comune ce l’ha e ne farà sicuramente tesoro per il futuro, sempre che in futuro ci sia ancora spazio per la Notte Bianca della Cidec; la responsabilità di aver erogato a cuor leggero un finanziamento così importante senza avere la certezza, la garanzia della qualità dell’evento. Ed è questo il punto. A prescindere dal fatto che l’assessore al ramo partecipi fisicamente ad una manifestazione che coinvolge il mondo del commercio salernitano, un mero dettaglio, diventa a maggior ragione sempre più importante certificare a monte la qualità e il livello organizzativo degli eventi che si svolgono in città. Organizzare male una manifestazione ha un effetto boomerang, di demarketing, un lusso che la città di Salerno non può più permettersi in ragione di un brand faticosamente costruito in questi anni. E allora, stringi stringi, il punto è un altro. Non c’è da chiedersi se l’assessore Loffredo abbia fisicamente o meno partecipato all’evento, c’è da chiedersi piuttosto perchè mai la giunta comunale abbia avallato e sponsorizzato una manifestazione che non ha prodotto nulla in termini economici e di ritorno d’immagine per la città. Un errore di percorso di cui chi di dovere farà ammenda per non ripeterlo più in futuro.
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