Le Stelle cadenti rischiano di essere oscurate dall’inquinamento luminoso e con esse anche i tanti desideri di milioni di italiani. Si avvicina, infatti, il consueto appuntamento con “La Notte di San Lorenzo” o meglio “le notti delle stelle cadenti”, l’evento astronomico più celebrato al mondo rischia, però, di essere completamente oscurato dalle luci artificiali irregolari delle città e dal crescente inquinamento luminoso anche delle aree rurali.
La notte di San Lorenzo, l’evento astronomico meglio conosciuto come fenomeno delle stelle cadenti, è caratterizzato dalla visione ad occhio nudo dello sciame delle Perseidi. Ogni anno minuscoli frammenti di polvere e roccia della cometa Swift-Tuttle incrociano la nostra orbita e, bruciano per attrito, creano le caratteristiche scie luminose. Ad ogni fortuito avvistamento è buon auspicio esprimere un desiderio.
La tradizionale visione delle stelle cadenti viene, storicamente, collegata al fenomeno del martirio di San Lorenzo, la cui ricorrenza si celebra il 10 agosto.
Per il 2017, il fenomeno della visione dello sciame luminoso sarà attivo e percepibile per diversi giorni e più precisamente tra il 10 e il 15 agosto ma con un picco di visibilità ricadente tra le notti tra il 12 e il 13 agosto. Le osservazioni vanno fatte con cielo sereno privo di nuvole e in un luogo buio poiché la luce artificiale interferisce sulla visione delle scie luminose, rivolgendo lo sguardo in direzione nord/est poco sopra la linea dell’orizzonte.
Purtroppo a causa del crescente inquinamento luminoso e ottico – denunciano dal Dipartimento di Ecologia e Green Economy dell’UPI – l’affascinante e suggestivo fenomeno luminoso delle “stelle cadenti” rischia di essere oscurare del tutto.
Un recentemente studio condotta da un gruppo internazionali di ricercatori, che ha coinvolto anche l’Istituto Italiano di Scienze e Tecnologia dell’inquinamento luminosi, ha evidenziato che l’Italia è il Paese del G20 con il più alto livello di inquinamento luminoso e che 8 italiani su 10 non sono più in grado di vedere un cielo stellato.
Il fenomeno dell’inquinamento luminoso coinvolge non più solo le grandi città ma anche moltissime aree rurali così come confermano le immagini satellitari consultabili da qualsiasi utente di internet messe a disposizione dal sito web www.nightearth.com.
Per Walter Iannotti, responsabile del Dipartimento UPI occorre fare in fretta – A rischio non ci sono solo l’allegra occasione per sognare ed esprimere un desiderio ma anche importanti ripercussioni sulla salute umana e sul bioritmo di piante ed animali. Bisogna porre un freno all’aumento dell’inquinamento luminoso che di pari passo corre anche con lo spreco energetico. UPI pertanto, in occasione delle notti di “stelle cadenti”, rilancia la campagna “Riaccendiamo le stelle, spegniamo gli sprechi energetici”.
Con la campagna “Riaccendiamo le stelle, spegniamo gli sprechi energetici” UPI si pone l’obiettivo di stimolare e sensibilizzare amministrazioni pubbliche e i cittadini alla riduzione dell’inquinamento ottico e luminoso nonché all’eliminazione degli sprechi energetici degli impianti di illuminazione esterna che non concentrano il loro fascio di luce verso il basso ma bensì a dispersione e verso l’alto.