NUOVO TENTATIVO DI AGGRESSIONE PER GLI OPERATORI DI SALERNO PULITA –

Un nuovo tentativo di  aggressione per gli operatori di Salerno Pulita impegnati questa mattina  all’alba nella zona di Pastena nella raccolta dei rifiuti dell’organico in via Santa Margherita. Un uomo di colore all’arrivo degli addetti alla raccolta differenziata ha iniziato ad inveire contro di loro in evidente stato di agitazione.  sebbene l’uomo parlasse nella sua lingua madre, il tono di voce alterato, il suono delle sue parole e  il tentativo di avvicinarsi  hanno subito fatto intendere agli operatori che potevano trovarsi in pericolo.  Il suo tono di voce ha svegliato i residenti del quartiere e non è mancato infatti qualche cittadino che con il telefonino ha ripreso alcuni momenti in cui si vede l’uomo di colore agitarsi in prossimità del mezzo utilizzato dai due operatori, un uomo ed una donna, che sono rimasti inermi ed impossibilitati nel completare le operazioni di raccolta.

Al momento non è dato di sapere se sia stato richiesto l’intervento di forze di polizia, ma certamente i due operatori hanno esposto quanto accaduto stamani in via Santa Margherita agli uffici di Salerno Pulita.

Solidarietà per quanto accaduto nei loro confronti anche stamani nella zona orientale della città a condanna per gli autori di aggressioni che dimostrano disprezzo delle regole del vivere civile e calpestano, così, tutti quei tentativi che si adottano per migliorare le percentuali di raccolta differenziata. E’ di pochi giorni fa l’aggressione sempre ai danni di un dipendente di Salerno Pulita avvenuto intorno alle 4.30 in via Roma dove un operatore è stato picchiato da un uomo che stava urinando accanto al distributore di sigarette adiacente l’ingresso del Comune.

Il dipendente è stato aggredito con calci e pugni , dopo aver richiamato l’uomo affinché evitasse di urinare, ma questo suo tentativo gli è costato caro riportando diverse lesioni, dovendo far ricorso alle cure dei sanitari presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.

Autore dell'articolo: Barbara Albero