OMICIDIO PAGANI: IL MURATORE NEGA

È stato il suo ultimo cliente, ma non confessa di averla uccisa. Il 36enne muratore di Vietri sul Mare, sospettato per l’omicidio di Nikolova Temenuzhka, la prostituta bulgara uccisa la sera del 12 agosto scorso e ritrovata venerdì nei pressi del cimitero di Pagani, continua a negare ogni addebito. Eppure sono numerosi gli elementi che hanno condotto i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, a individuare proprio nel muratore di Dragonea l’assassino della donna. Le indagini, però, proseguono anche perchè vi sono nuovi elementi al vaglio degli inquirenti che potrebbero portare ad ulteriori sviluppi. La ricostruzione degli inquirenti è chiara, ma mancano due elementi: un movente e l’arma del delitto Certo è che il sospettato è stato notato quella sera da due amiche della vittima mentre abbordava “Nina”, l’auto, una Citroen C2, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza dopo aver prelevato la donna. Da quella sera Nina Temenuzhka è sparita, il corpo trovato tra le sterpaglie di via Leopardi, irriconoscibile. In avanzato stato di decomposizione, otto giorni dopo. L’uomo ha raccontato agli inquirenti alcuni particolari di quella sera e sicuramente ha detto di aver avuto un rapporto sessuale con Nina. Durante l’interrogatorio, però, non ha ammesso le proprie responsabilità. Ha fornito, alla presenza del sostituto procuratore Federico Nesso, e dell’avvocato Bernardina Russo, degli elementi che hanno fatto ripartire la macchina delle indagini. L’autopsia sul corpo della donna non ha dato elementi determinanti per l’avanzato stato di decomposizione del corpo e anche le lesioni all’addome, ipotizzate in un primo momento, non sono state confermate dagli accertamenti del medico legale, Giovanni Zotti.

Autore dell'articolo: Marcello Festa