E’ morto schiacciato dalla ruota di un carrello sollevatore durante una manovra in una cava di estrazione del pietrisco a Battipaglia l’operaio di 32 anni, di nazionalità straniera, nello stesso giorno in cui a Futani ha perso la vita il boscaiolo Angelo Rosalia rimasto ferito gravemente mentre era intento a sistemare la legna su un camion nella frazione Castinatelli.
Due decessi in pochi giorni, due morti bianche che incrementano il numero degli infortuni e dei morti sul lavoro, soprattutto nel comparto dell’edilizia in provincia di Salerno.
La dinamica dell’incidente dove ha perso la vita ieri pomeriggio il manovale di origine ucraina di 32 anni, è ancora in fase di ricostruzione, stanno indagano i carabinieri della Compagnia di Battipaglia, è stata disposta un’autopsia. con il supporto del personale dell’Asl di Salerno, bisognerà verificare se siano state rispettate tutte le misure di sicurezza. La procura ha aperto un’inchiesta.
L’operaio è rimasto gravemente ferito, riportando la lesione dell’arteria femorale, uno choc emorragico che non gli ha lasciato scampo, nonostante il tempestivo intervento di un’ambulanza del 118, traportato in codice rosso al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia è deceduto nel reparto di terapia intensiva.
Cordoglio alla famiglia dell’operaio deceduto è stata espressa dalla Cgil e la Fillea di Salerno. “Fino a quando la sicurezza e la prevenzione sui luoghi di lavoro non diventerà la vera priorità, fino a quando le imprese continueranno a non investire in formazione soprattutto per i giovani appena assunti e per i lavoratori migranti, queste stragi quotidiane difficilmente si potranno arginare, hanno dichiarato Antonio Apadula e Luca Daniele, rispettivamente segretario generale della Cgil e segretario generale della Fillea. La patente a punti di cui parla il Governo non è e non può essere la risoluzione al problema, hanno sottolineato i due sindacalisti rinnovando i loro appello alle istituzioni e al governo ad investire sia in termini di risorse economiche che in termini di risorse umane. Bene gli incentivi e le premialità per tutte le imprese nelle quali non si verificano infortuni ma d’altro canto, come stiamo rivendicando da anni, occorrono norme ancora più stringenti a partire dall’introduzione del reato di omicidio sul lavoro”, hanno affermato Antonio Apadula e Luca Daniele, rispettivamente segretario generale della Cgil e segretario generale della Fillea.