Si è conclusa una vasta operazione di antibracconaggio condotta dal personale del Corpo forestale dello Stato del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania. L’operazione è scattata a seguito della denuncia della LIPU. I volontari dell’associazione erano da tempo intenti a seguire i movimenti di C.N.,un uomo di 35 anni che si dedicava abitualmente alla cattura di avifauna selvatica utilizzando richiami vivi ed altri mezzi di caccia non consentiti. Con un’operazione pianificata nei minimi dettagli è stato portato a termine il blitz, a seguito di accurati appostamenti da parte degli uomini della Forestale.
L’attività di indagine ha consentito di scoprire in flagranza di reato l’uomo mentre rientrava dall’ultima “cattura” e si accingeva a portare all’interno di una rete diverse centinaia di uccelli selvatici in un capanno adiacente un fabbricato di sua proprietà.
I forestali hanno a bloccato prontamente C.N. ed hanno proceduto al sequestro ed gli uccelli appena catturati ed alla liberazione in natura.
Una volta entrati nel capanno, gli operatori di p.g. hanno scoperto uno scenario incredibile.
Centinaia di gabbie ammassate e sporche contenenti circa 200 esemplari di varie specie, alcune anche rare ed in via di estinzione e tutelate dalla Convenzione di Washington, meglio nota con l’acronimo CITES.
Tutti gli uccelli erano detenuti in condizioni insostenibili sotto il profilo sanitario e del benessere animale, come riscontrato dai veterinari dell’ASL, prontamente intervenuti a supporto. Tra le specie sequestrate figurano alcune rare, tra cui l’Usignolo del Giappone (Leiothix lutea), il Padda (Padda orzivora), entrambi tutelati dalla Convenzione di Washington, e specie particolari come il crociere (Loxiacurvirostra).
Il valore complessivo degli animali sequestrati si aggira intorno 13.000 euro, pertanto il valore dell’attività commerciale illegale per un anno è stimabile intorno ai 60.000 euro.
Oltre agli animali, all’interno del capanno sono stati rinvenuti anche alcuni barattoli di colla e dei sacchetti di cenere. Questi materiali vengono utilizzati spesso per la cattura dell’avifauna, in quanto la colla viene cosparsa sui rametti degli alberi e gli uccellini posandosi sopra, rimangono imprigionati.