L’Ordine dei medici di Salerno ha deciso di irrogare al dottore Gerardo Torre la sanzione della “censura”. E’ questa la decisione assunta e notificata dalla Commissione per gli iscritti all’Albo dei medici a conclusione del giudizio disciplinare svolto nei confronti del medico di Pagani finito sotto accusa perché nonostante abbia assistito oltre 3 mila pazienti covid a domicilio non ha osservato il protocollo del ministero della Salute per le cure rifiutando la logica della “vigile attesa”. Non è solo questo ciò che è finito all’esame del consiglio disciplinare perché il dottore Torre si è lasciato andare anche su alcune questioni legate al vaccino e allo stesso tempo si è lasciato andare a dichiarazioni poco consone nei confronti dei Medici di medicina generale.
L’Ordine dei medici ha deciso di procedere nei miei confronti addebitandomi la sanzione della “censura” per alcune affermazioni deontologicamente scadenti che ho proferito nei mesi scorsi e per cui avevo già fatto ammenda. Mi fa piacere pensare che l’ Ordine nella sua decisione abbia valutato, come contrappeso, l’opera finora svolta a favore degli ammalati in tempo di pandemia. In merito a tale decisione non rilascerò ulteriori commenti. Queste le prime dichiarazioni a caldo del dottor Gerardo Torre, affidate ad un post pubblicato su Facebook dopo aver letto la notifica inviata a mezzo pec dall’ordine dei Medici di Salerno, che invece dal canto suo ha evitato ogni tipo di commento a conclusione del procedimento.
Tante le persone che venerdì scorso avevano tenuto un presidio di solidarietà per esprimere la vicinanza al medico di Pagani a poche ore dalla sua convocazione presso la sede dell’ordine di Via Santi Martiri Salernitani dove è stato ascoltato facendo valere le sue ragioni. Ieri pomeriggio l’invio della deliberazione della Commissione per gli iscritti all’albo dei medici chirurghi con il giudizio disciplinare ben dettagliato a firma del presidente dell’ordine Giovanni d’Angelo e del consigliere segretario Giovanni Ricco. La Commissione ha censurato il dottore Torre anche per le sue prese di posizione riguardo al vaccino Pur essendo favorevole ai vaccini, il medico campano ha criticato. Voglio solo ringraziare infinitamente la mia amica e referente Avv. Mariagrazia Cafisi, coadiuvata nella collaborazione da mio figlio Eduardo Torre , per il supporto e la professionalità spesa.
Spendo invece due parole per il programma di Rete4 che ieri sera ha sottotitolato, parlando del sottoscritto, MEDICO NOVAX.
Premesso che agiró IMMEDIATAMENTE per vie legali, mi preme evidenziare per l’ennesima volta quelle che sono le mie tesi riguardo a tutta questa storia.
Mi stanno addebitando il fatto che andando a curare le persone a casa in un certo senso io inviti gli indecisi a non vaccinarsi. A me questo tentato sillogismo dei giornalisti mi fa uscire pazzo!
Veramente non comprendo perché vaccini e terapie non possano camminare di pari passo.Con il vaccino si fa un atto preventivo, le cure invece intervengono nel caso in cui si sviluppi lo stesso la malattia Sia per i vaccini che per le cure ho sottoscritto quali sono state, secondo una mia visione, gli errori commessi e che in entrambi i casi scorgo nell’assenza della medicina territoriale.
Se per le cure il medico di base, seppur trivaccinato, è sparito, negandosi anche telefonicamente ai pazienti e creando così quei guasti terribili che tutti conoscete, anche sul fronte vaccinale la mancanza di rassicurazioni, di spiegazioni, di riflessioni con il proprio medico di famiglia ha creato un ulteriore crepa tra paziente e medico.
Mi pare, e me lo potete confermare, che in tutta questa storia, la questione della “fiducia” sia centrale.
Secondo la mia visione, dunque, le scelte finora adottate in pandemia hanno creato un punto di rottura totale, di scollamento, sfiducia e direi anche di paranoia tra comune cittadino e istituzioni.
Queste considerazioni, che in tempi normali sarebbero condivise da tutti, in tempo di pandemia invece sembrano quasi fuori di logica, e mi fanno apparire come un polarizzatore di frange estremiste!
Oramai mi rendo conto che qui si sta perdendo il lume della ragione però io la testa ancora non l’ho persa e resisteró con tutte le mie forze per difendere quella battaglia che non conduco da ieri ma da oltre 30 anni per una medicina territoriale davvero vicina e sensibile alle esigenze degli ammalati e delle persone sofferenti.