È stata inaugurata, nella mattinata di oggi, presso l’Ospedale “Luigi Curto” di Polla, la nuova cappella “Cappella di nostra Signora di Lujàn – Argentina” realizzata dalla Fondazione Monte Pruno.
Una sentita cerimonia, officiata da S.E Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi Teggiano-Policastro, ha preceduto il taglio del nastro di questo luogo di culto che, proprio stamane, la Fondazione Monte Pruno ha ufficialmente consegnato al territorio del Vallo di Diano.
Sono intervenuti, durante la celebrazione, il Direttore Sanitario dell’Ospedale di Polla Luigi Mandia, il Sindaco di Polla Rocco Giuliano, il Presidente della Fondazione Monte Pruno Michele Albanese ed il giornalista Geppino D’Amico.
I degenti ed i loro familiari, pertanto, avranno la disponibilità di un nuovo spazio di preghiera al primo piano dell’Ospedale di Polla, con un facile accesso, quindi, per tutti.
I lavori, realizzati dalla Ditta Lagalla Vincenzo e coordinati dall’arch. Marco Ambrogi, hanno interessato quella che prima era una superficie adibita a deposito della struttura ospedaliera.
Dalla posa della prima pietra, il giorno 11 dicembre del 2018, sono trascorsi solo 4 mesi fino alla definitiva inaugurazione di oggi, che rappresenta la prima opera realizzata dalla costituzione della Fondazione Monte Pruno.
Durante l’omelia S.E. Antonio De Luca ha sottolineato come l’inaugurazione odierna rappresenti un momento molto significativo perché mette insieme diversi soggetti per un obiettivo comune, impegnando tutti ad intercettare le cose buone che uniscono gli uomini.
Il Direttore Sanitario Luigi Mandia, con emozione, ha voluto ringraziare la Fondazione Monte Pruno ed il suo Presidente Michele Albanese per essere un esempio concreto di rettitudine e impegno sul territorio.
Infine, il Presidente della Fondazione Monte Pruno Michele Albanese ha sottolineato la sua felicità nel portare a conclusione la prima opera della Fondazione, una struttura che opera al fianco della Banca Monte Pruno e che contribuirà, in maniera decisa, a quella crescita sociale che ha sempre caratterizzato l’azione dell’istituto di credito cooperativo. Il Presidente ha concluso evidenziando come questo modo di agire rappresenti il DNA delle varie realtà che operano nel circuito della Banca, le quali vogliono continuare sulla medesima direzione, perché si tratta di un dovere morale a cui nessuno vuole sottrarsi.