L’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno ha urgenza e necessità di avere un direttore generale non in quiescenza. A dirlo è il professore Mario Polichetti, già direttore dell’unità operativa di gravidanza a rischio dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” ed esponente dell’Udc che stamani in un incontro con la stampa ha affrontato le diverse criticità che attualmente sono presenti all’interno del Ruggi di Via San Leonardo.
«E’ un ospedale che non ha più una guida e la cui guida probabilmente non potrebbe neppure esserci, essendo il direttore generale pensionato già da mesi – ha ribadito Polichetti che già in passato aveva sollevato la questione ottenendo anche la replica dello stesso manager che seppur in pensione aveva chiarito di continuare a svolgere il suo incarico così come la legge cosente senza percepire uno stipendio. Per Mario Polichetti, che è il responsabile nazionale Sanità e Politiche Sociali dell’Udc, il caso del manager D’Amato non è l’unica situazione anomala del Ruggi quanto anche le criticità legate alla fuga dei medici da alcuni reparti strategici che mettono a repentaglio gran parte dei servizi per l’utenza».
Una gestione aziendale definita “fallimentare” e un clima lavorativo insostenibile ha dichiarato stamani nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina il dottor Mario Polichetti, responsabile nazionale Sanità e Politiche sociali dell’Udc, presso il bar Verdi di Salerno. Polichetti lanciando un duro atto d’accusa nei confronti dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” e del suo manager, Vincenzo D’Amato, chiedendone le dimissioni.
“Da quando è arrivato, il manager D’Amato è riuscito nell’impresa di svuotare il “Ruggi” dei suoi professionisti migliori, creando un clima di terrore e penalizzando chiunque osi esprimere un’opinione diversa dalla linea ufficiale”, ha dichiarato Polichetti.
Un esempio emblematico di questo clima sarebbe, secondo Polichetti, il procedimento disciplinare avviato contro il dottor Giuseppe Allegro. “Il dottor Allegro è stato punito solo per aver avuto il coraggio di opporsi al pensiero unico che vige attualmente in questa Azienda”, ha affermato.
Polichetti non ha risparmiato critiche all’organizzazione generale del “Ruggi”, citando anche il “caso Coscioni” come una dimostrazione delle carenze gestionali e strategiche dell’ospedale. “È chiaro che questa Azienda è priva di una visione per il futuro e di una gestione all’altezza della sua missione. Non si può continuare a mortificare così la sanità pubblica”, ha aggiunto.
L’ex primario del “Ruggi”, che ha deciso di lasciare l’Azienda anche a causa di queste problematiche, ha concluso il suo intervento con un appello: “È necessario un cambio di rotta immediato. Chiedo che il manager D’Amato lasci il suo incarico per permettere una ricostruzione basata su trasparenza, competenza e rispetto per i professionisti che ogni giorno si sacrificano per i pazienti”, ha concluso.