OSTELLO ABUSIVO A PALAZZO GENOVESE, INTERVIENE LA POLIZIA MUNICIPALE –

A seguito di alcune segnalazioni, personale del Nucleo antievasione tributaria della Polizia Municipale diretto dal Comandante Rosario Battipaglia e dal Cap. Mario Elia, è intervenuto nella mattinata di ieri in Piazza Sedile del Campo constatando che nello stabile di Palazzo Genovese era stata abusivamente aperta una struttura ricettiva in un appartamento di proprietà di una cittadina salernitana la quale aveva ceduto in locazione un immobile di ben 10 stanze ad un albergatore residente a Roma ma di origine Lucana, al fine di adibirlo a struttura ricettiva di ostello/affittacamere.

Dal sopralluogo effettuato è emerso che alcune stanze dell’immobile erano occupate da 12 studenti di diverse nazionalità. A seguito degli ulteriori accertamenti sono emerse gravi irregolarità e violazioni di carattre urbanistico, amministrativo, fiscale e anche di rilevanza penale. Le verifiche da parte del Nucleo Tributario, tuttora in corso, hanno appurato che il soggetto responsabile, nella sua qualità di legale rappresentante della società conduttrice dell’immobile, non era in possesso di alcun titolo e di alcuna documentazione volta a dimostrare la legittimità dell’attività intrapresa. Peraltro non è stata esibita alcuna certificazione attestante l’agibilità urbanistica dei locali, la cui mancanza è motivo ostativo all’apertura di qualsiasi attività. Inoltre il legale rappresentate della società ha ammesso anche di non aver mai emesso alcuna ricevuta fiscale a fronte degli incassi introitati sebbene dichiarati dagli stessi occupanti.

L’apertura abusiva è comprovata dal fatto che il gestore non è risultato essere in possesso di alcun titolo abilitativo all’esercizio dell’attività perché mai presentato. Attività che è verosimilmente configurabile quale ostello della gioventù, la cui gestione è riservata dalla vigente normativa regionale esclusivamente agli enti pubblici, enti morali ed associazioni operanti nel settore del turismo sociale e giovanile o società in convenzione con i comuni di appartenenza. Ancora più grave la violazione di carattere penale riscontrata non avendo il medesimo soggetto comunicato gli ospiti alla locale Questura. Per quest’ultima violazione si procederà ad inoltrare la notizia di reato all’ A.G., mentre per l’apertura dell’attività abusiva si procederà con un provvedimento sanzionatorio da 2.000 a 10.000 €, oltre al provvedimento di chiusura che all’esito
degli accertamenti emetterà il competente settore comunale, qualora il gestore non abbia provveduto nel frattempo a regolarizzare l’attività ed a conformarla alle vigenti normative regionali in materia di attività ricettive.

Autore dell'articolo: Barbara Albero