Aveva il primato tra le mani, Emanuele Lo Schiavo, il palombaro della Marina Militare nato 34 anni fa a Sapri. In Florida ha conseguito la seconda migliore prestazione della storia della Marina statunitense, nel prestigioso corso quadrimestrale “Joint Diving Officer”. Un risultato ragguardevole che rende onore non solo alla Marina Militare del nostro Paese, ma a tutta l’Italia, dice Giampaolo Trucco, comandante dei Subacquei Incursori della Marina Militare, un uomo che conosce bene Emanuele.
Durante un test in acqua il suo altruismo è stato più forte della voglia di vincere. A rivelare questa “onorevole defaillance” è proprio Trucco, con un pizzico di orgoglio. “Era impegnato in un test pratico in acqua, – dice il comandante Trucco – insieme con altri compagni di corso. Ha notato un collega americano che arrancava e non ha esitato a dargli una mano. Se l’ è trascinato fino al traguardo. Se non si fosse fermato a soccorrerlo – assicura il comandante Trucco – sarebbe risultato sicuramente il primo. Avrebbe vinto, entrando così nella storia della US Navy. Umiltà e abnegazione gli hanno consentito di ottenere traguardi prestigiosi, anche sul piano umano”. A testimonianza di ciò c’è anche il titolo di “Honor Graduate” che Lo Schiavo ha conseguito classificandosi primo del corso nelle prove accademiche e pratiche. Il solo fatto di essere ammessi allo United States Naval Diving and Salvage Training Center di Panama City Beach rappresenta di per se – a livello internazionale – un risultato ragguardevole per chiunque: dei 28 ufficiali presenti – tra i quali 4 stranieri – solo 19 statunitensi e l’italiano Lo Schiavo sono riusciti a superare ogni prova, ultimando l’addestramento con profitto. Non primo, dunque, ma quasi, visto che Emanuele ha portato a casa un voto finale risultato più basso di soli di due centesimi rispetto al migliore di tutti i tempi.