PIAZZA DELLA LIBERTA’: NUOVI GUAI PER DE LUCA

Un avviso di garanzia per falso in atto pubblico è stato notificato al presidente della Giunta regionale della Campania per una variante al progetto per la realizzazione di piazza della Libertà a Salerno. I fatti contestati risalgono al periodo in cui De Luca era sindaco della città di Salerno. Il provvedimento, che è stato emesso anche a carico di altre persone, è stato notificato dai militari della Guardia di Finanza. La realizzazione di piazza Libertà rientra nella riqualificazione dell’area della zona di Santa Teresa dove è prevista oltre alla realizzazione di una vasta area anche quella di un edificio. Per realizzare la nuova piazza è stato anche abbattuto un edificio che ospitava un albergo. Un progetto imponente, con notevole impegno di risorse finanziarie, che ha suscitato in passato polemiche, soprattutto da parte degli ambientalisti. Al centro delle polemiche anche le opere che avrebbero riguardato il letto del fiume Fusandola, che scorre proprio in zona. Per il completamento dell’opera – che viene considerato il fiore all’occhiello del programma di riqualificazione urbanistica avviato anni fa dall’allora sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca – saranno necessari almeno altri 18 mesi. Tutto questo mentre a Salerno nel corso dell’udienza per la vicenda relativa alla nomina del project manager per la costruzione del termovalorizzatore, l’avvocato Paolo Carbone chiedeva per lo stesso Governatore De Luca, l’assoluzione perché il fatto non sussiste. De Luca è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio con il beneficio della sospensione della pena, sentenza che ha determinato nei suoi confronti l’applicazione della legge Severino, poi sospesa dal tribunale in attesa del giudizio della Corte Costituzionale. La sentenza della Corte d’appello di Salerno, presieduta dal giudice Michelangelo Russo, potrebbe arrivare entro la prima settimana del mese di febbraio. Nel corso dell’udienza l’avvocato difensore di De Luca, Paolo Carbone, ha anche eccepito la nullità della sentenza emessa dal giudice di primo grado.

Autore dell'articolo: Marcello Festa