POMODORO BUONO PER LA RICERCA, DUE GIORNI PER LA RACCOLTA FONDI

Sabato 23 e domenica 24 aprile Fondazione Umberto Veronesi torna con la quinta edizione de “Il Pomodoro per la ricerca. Buono per te, buono per l’ambiente”, un’iniziativa ideata per raccogliere fondi per finanziare la ricerca e la cura in ambito pediatrico, al fine di garantire le migliori cure possibili ai bambini malati di tumore e aumentare le loro aspettative di guarigione. Il ricavato della raccolta fondi permetterà di finanziare un innovativo protocollo di cura per ibambini affetti da neuroblastoma, un tumore del sistema nervoso periferico che rappresenta, in età pediatrica, la terza neoplasia per frequenza dopo le leucemie e i tumori cerebrali. Il sottogruppo più ampio di questa patologia è quello dei “neuroblastomi ad alto rischio”, diagnosticati dopo i 12 mesi di età e inoperabili, già metastatici o particolarmente aggressivi.Attualmente la sopravvivenza a 3 anni è di circa il 50% per quei pazienti che completano tutte le diverse parti dell’attuale trattamento. Sabato 23 e domenica 24 aprile è possibile sostenere Fondazione Umberto Veronesi con  una donazione minima di 10 euro, i volontari di Fondazione, presenti in oltre 400 punti di distribuzione tra attività commerciali, scuole e aziende si potrà avere una confezione con tre lattine di pomodori, nelle versioni pelati, polpa e pomodorini. È un’iniziativa resa possibile grazie alla preziosa collaborazione e sostegno di ANICAV e Ricrea.  A Salerno la raccolta fondi si farà:autodue srl wosvaghen Salerno, Via San Leonardo, 2, 84131 Salerno SA; Della Rocca Immobiliare, Corso Vittorio Emanuele, 58 (Palazzo Pastore, 84122); Gls Salerno,Via Bosco I Battipaglia;Erbero Donna, Via Settimio Mobilio, 42, 84127 Salerno;Ottica Siano Barbara Di Siano Gianfranco, Corso Vittorio Emanuele, 113, Salerno; Ventre biancheriaVia Duomo, 20, 84121 Salerno SA; Gruppo Noviello Spa, Via Terre Risaie, 4 b/bis,84131 Salerno SAIl protocollo che verrà finanziato mira a valutare l’efficacia di due diversi regimi di chemioterapia edella radioterapia in base al sottotipo e alle caratteristiche molecolari dei singoli neuroblastomi ad alto rischio, per poter personalizzare la terapia e ottenere un miglioramento nelle possibilità di cura.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro