PORTA OVEST: C’E’ PUZZA DI MALAFFARE

C’è una nuova delega d’indagine sul cantiere di Porta Ovest. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria stanno effettuando una serie di accertamenti patrimoniali sulle società che hanno avuto il subappalto dell’opera. I sostituti procuratori Rocco Alfano e Vincenzo Senatore, in attesa che si sciolgano tutti i dubbi relativi alle pratiche amministrative e all’esecuzione tecnica delle opere sulla base di un «progetto sbagliato», stanno ora verificando anche i fondi di provenienza utilizzati per la costituzione di società. Sul cantiere di Porta Ovest si allunga così l’ombra di infiltrazioni della camorra, L’ipotesi investigativa è che nell’appalto per le gallerie siano stati riciclati capitali di origine illecita. Una sorta di “lavanderia” della camorra, che così investirebbe i soldi sporchi e alimenterebbe i profitti. A suffragare i sospetti c’è tra l’altro una annotazione della Dia, che ha rilevato sul cantiere la presenza di alcuni operai ritenuti vicini a gruppi criminali dei Casalesi. E in corso ci sono anche approfondimenti sulle composizioni societarie, per verificare la sussistenza di rapporti con il clan Cesarano di Pompei.

Autore dell'articolo: Marcello Festa