“Tutti gli accertamenti necessari saranno compiuti nel modo più rapido. E’ un impegno del mio ufficio”. E’ la promessa con la quale il procuratore Corrado Lembo ha confermato a margine di una conferenza stampa questa mattina tempi rapidi per definire la vicenda relativa al sequestro probatorio del cantiere di Porta Ovest, effettuato dalla Direzione investigativa Antimafia. Oggi sono stati consegnati gli incarichi a periti e tecnici che dovranno per conto del Tribunale di Salerno dare vita, a partire dall’11 giugno, alla super perizia che si concentrerà su un tratto di dieci metri di lunghezza, e che dovrà stabilire come siano stati eseguiti i lavori di scavo e quali le cause del cedimento nella galleria avvenuto fra il 3 ed il 4 dicembre scorsi. Anche il presidente dell’Autorità Portuale ( l’Ente che ha appaltato la gara per la costruzione delle gallerie), Andrea Annunziata, pur non essendo investito in prima persona dall’indagine, ha chiesto di poter avere un filo diretto con la procura perché è nell’interesse del suo ente e dell’intervento in corso fare chiarezza e chiarire il prima possibile gli aspetti dell’inchiesta. Ma, pur garantendo accertamenti il più veloci possibili per evitare danni economici legati non solo allo stop dei quasi cento operai impiegati, ma anche al rischio concreto di perdere i finanziamenti europei erogati per l’opera, Corrado Lembo, ha tenuto a sottolineare che “c’è un valore che sopravanza tutti gli altri ed è quello della sicurezza e della salvaguardia della vita degli stessi operai e di tutti coloro i quali per un motivo o per un altro si trovano all’interno dei tunnel in costruzione”. Va accertato, insomma, se il cedimento dei sostegni delle volte in galleria durante le operazioni di scavo sia stata una casualità che rientra nelle percentuali comprensibili in interventi così complessi, oppure dovuto ad errori progettuali o peggio all’utilizzo di materiali scadenti o difformi rispetto a quelli previsti. Oltre al filone sui cedimenti , seocndo quanto rivelato dal quotidiano la Città, vi sarebbero ulteriori piste investigative che riguardano l’aggiudica dell’appalto in variante al progetto originario ed eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata sul cantiere. L’inchiesta condotta dai sostituti procuratori Rocco Alfano e Vincenzo Senatore sta verificando anche questi aspetti che hanno condotto a cedimenti strutturali tali da mettere a rischio la stabilità del viadotto Olivieri sulla A3 e del viadotto Gatto. Secondo le prime indiscrezioni il cantiere resterà sotto sequestro almeno fino al 30 giugno.
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