Un super perizia in calce alla quale potrebbe esserci anche la firma di Franco Ortolani, geologo e docente dell’Università di Napoli, segnerà a partire da lunedì 8 giugno il destino del cantiere di Porta Ovest e più in generale quello del’ente appaltante, l’autorità portuale, e la società aggiudicatrice dell’appalto, la Tecnis. Dall’esito della super perizia predisposta dalla Procura di Salerno si potranno capire molte cose a proposito del crollo verificatosi ad inizio dicembre all’interno del tunnel, crollo che, però, ha riguardato un tratto molto limitato, ma anche, forse soprattutto, l’esito della mega opera finanziata attraverso i fondi comunitari. Lunedì inizierà l’accertamento irripetibile per verificare se via sia o meno il pericolo di crollo che ha portato al sequestro probatorio dell’opera, oppure come continua a sostenere la Tecnis si sia trattato di un normale incidente, legato alla complessità dell’opera e che, soprattutto, le ditte specializzate in questo tipo di lavoro, e la Tecnis lo è, mettono normalmente nel conto. Bisognerà accertare se il fatto si è verificato per cause normali, fisiologiche si potrebbe dire, oppure se alla base di tutto vi sia stata imperizia o peggio ancora dolo in relazione ai materiali utilizzati e la differenza non è affatto minima. E’, comunque, corsa contro il tempo per tentare di riaprire, qualora ci fossero i presupposto di sicurezza, il cantiere anche perchè il tempo scorre inesorabilmente e l’opera va completata entro la fine dell’anno pena la perdita del finanziamento europeo e il presumibile default finanziario dei soggetti coinvolti, in particolare l’azienda aggiudicatrice dei lavori. Non è un caso, infatti, che, al netto di quelle che saranno le determinazioni dei periti l’avvocato che rappresenta gli interessi di Vincenzo Manganiello procuratore speciale della società Tecnis, depositerà istanza di dissequestro al Tribunale del Riesame. La società, infatti, ha escluso la “sussistenza di rischi e pericoli per la pubblica incolumità”.
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