Forse c’e’ il raptus di un cliente, o un regolamento di conti negli ambienti della prostituzione, dietro l’omicidio di una 44enne nel Salernitano consumatosi la scorsa notte a opera di ignoti. La vittima, Gorizia Coppola, faceva la prostituta da un bel po’ di tempo, ma nel suo quotidiano non vi erano particolari ombre o motivi che potessero far presagire una fine cosi’ cruenta. Originaria di Nocera Inferiore, la donna che è stata uccisa nella notte di lunedi, intorno alle 2, a Pagani, nei pressi della rotatoria del mercato ortofrutticolo, è stata colpita mortalmente al petto con un coltello per poi essere lasciata sola, agonizzante, sul ciglio dell’asfalto. Ancora in vita, è stata trovata riversa sulla strada da un passante il quale ha allertato il 118. Ma per la donna non c’è stato nulla da fare, ed è deceduta durante il trasporto all’ospedale Umberto I di Nocera. Da un primo esame del cadavere, non si evidenziano segni di violenza fisica, a parte la coltellata che non le ha lasciato scampo, tanto che in un primo momento i soccorritori non si erano accorti che si trattasse di un omicidio. Al lavoro i militari del Comando Provinciale di Salerno che non escludono alcuna pista. I carabinieri, infatti, in queste ore stanno sentendo svariate persone che potrebbero delineare il contesto nel quale sarebbe maturato il delitto. Secondo fonti investigative, le piste più probabili sarebbero da ricercarsi in un raptus di un cliente o in una questione sorta nell’ambiente della prostituzione, magari per la spartizione del territorio per lavorare. Individuare il colpevole o i colpevoli, non è però un lavoro semplice in quanto, nella zona non risultano telecamere utili a individuare chi si è macchiato dell’omicidio. Al momento non vi è nessun iscritto nel registro degli indagati. Risulta che la donna facesse la prostituta da diverso tempo e non avesse alcun protettore. Della sua tragica fine è stata avvisata la madre, in quanto non aveva né un compagno, né un marito. Accanto al corpo non è stata trovata l’arma del delitto. Per ora vige il massimo riserbo da parte degli investigatori che stanno indagando senza sosta per dare un nome all’assassino o agli assassini della povera donna.
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