PROVINCIA DI SALERNO, INDAGINE DELLA GDF SU FRANCO ALFIERI –

Hanno lasciato dopo le 13 Palazzo Sant’Agostino, sede dell’Amministrazione Provinciale di Salerno, i due militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Salerno, dove erano giunti alle 7 di questa mattina per una perquisizione che ha interessando esclusivamente  la stanza del presidente Franco Alfieri.  Non è ancora noto il motivo della presenza delle fiamme gialle nella sede dell’amministrazione provinciale di Salerno, ma si sa solo che i due rappresentanti delle fiamme gialle hanno perquisito la stanza del presidente dove non ci sono computer. Nè si sono interessati ad altre attrezzature di questo tipo presenti nella sede della provincia di Salerno e a disposizione dei dipendenti. Franco Alfieri, presidente della Provincia  che è anche sindaco di Capaccio Paestum al momento dell’arrivo delle fiamme gialle   non era presente a palazzo Sant’Agostino  dove solitamente riceve il pubblico e gli amministratori il mercoledì ed il venerdì. Altri militari delle fiamme gialle in borghese si sono recati questa mattina anche presso la casa comunale di Capaccio per acquisizione di atti. Ad indagare la Guardia di Finanza della compagnia di Eboli ed il nucleo di polizia economica e finanziaria del comando provinciale di Salerno. Ulteriori perquisizioni anche nello studio professionale da avvocato di Alfieri situato ad Agropoli. Non è chiaro quale sia l’appalto al centro dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Salerno. Nessuna informazione neanche dall’avvocato di Franco Alfieri, D’Alessandro. Per per l’ex sindaco di Torchiara prima ed Agropoli dopo, oggi primo cittadino di Capaccio ed anche presidente della provincia di Salerno non è la prima inchiesta che lo coinvolge, senza aver mai però riportato condanne definitive. Avvocato 58 anni, in passato Alfieri è stato sotto i riflettori della magistratura sia per un’inchiesta denominata “Ghost road” ossia strade fantasma che avevano tra i denuncianti proprio il sindaco di Pollica Acciaroli Angelo Vassallo che accusò la provincia dove Alfieri era assessore ai Lavori Pubblici di fingere di investire soldi nella ricostruzione di strade che di fatto però non avvenivano ed anche nell’ambito del procedimento “Due Torri” che aveva coinvolto il re del calcestruzzo Citarella, oltre ad una recente inchiesta della Dia, poi archiviata, su presunti voti di scambio. Il nome di Alfieri è balzato gli onori della cronaca nazionale anche per essere il re delle fritture. In qualità di braccio destro del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per il quale ha lavorato nell’entourage, come delegato anche all’agricoltura, meritò questo nomignolo che non riesce più a togliersi da dosso da quando il governatore della Regione Campania durante un incontro politico con alcuni amministratori del Partito Democratico per coordinare le operazioni di voto si rivolse ad Alfieri invitandolo anche a regalare fritture di pesce pur di raccogliere voti. Tra gli altri episodi che circondano il personaggio Alfieri anche la sfilata di ambulanze, in festeggiamento alla sua elezione a sindaco, da parte dell’associazione di volontariato che faceva riferimento a Roberto Squecco poi arrestato nel 2021 nell’ambito di un’altra inchiesta “Le croci del Silaro” della procura di Salerno che mise al centro dell’attenzione gli affari criminali nel trasporto degli ammalati.

“Cielo sereno non teme tempesta. Esprimo piena fiducia nella magistratura e negli organi inquirenti con la certezza che presto si farà chiarezza nell’interesse mio, degli enti che amministro e dei cittadini che ogni giorno mi rinnovano la loro fiducia. Continua il mio impegno come sindaco di Capaccio Paestum e Presidente della Provincia di Salerno con la dedizione, la determinazione e la tenacia che da sempre mi appartengono e da sempre contraddistinguono il mio agire»: questa la dichiarazione rilasciata da Alfieri.

 

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro