PUGNO DURO CONTRO GLI ABUSIVI. CONTROLLI, REPRESSIONE E CITTADINI TIMOROSI –

Dottò, avvocato, un caffè, grazie. Diventano tutti professionisti coloro che si accingono a parcheggiare l’auto in un’area di sosta dove la gestione è passata anche nelle mani degli abusivi.

Va in scena quasi sempre così l’approccio per chi si appresta a scendere dell’auto, si dirige al parchimetro, incamminandosi con qualcuno che tampina pur di ottenere qualche moneta. Insistenti richieste di denaro che a volte non accontentate, diventano però anche intimidazioni e minacce.

I provvedimenti delle forze dell’ordine degli ultimi sono la conferma di quanto il fenomeno sia radicato sul territorio. Diverse le aree in pieno centro da Piazza Amendola a piazza Casalbore, come nella zona orientale in via Madonna di Fatima, nella zona dello stadio Arechi  e in via lungomare Colombo (altezza polo Nautico) che soprattutto di sera vengono gestite dagli abusivi.

Un fenomeno che potrebbe assumere dimensioni piu’ ampie. Nella maggior parte dei casi un approccio pacifico, ma fastidioso. Ma se da un lato arriva l’appello ai cittadini a collaborare con la denuncia per contribuire ad allontanare gli abusivi dalle aree di sosta dalle interviste raccolte stamani nelle aree di parcheggio che soprattutto sera diventano salvadanaio per gli abusivi i cittadini spesso hanno timore soprattutto di non farsi rigare l’auto  e cedono come ha detto qualcuno ad “un’azione caritevole”.

Autore dell'articolo: Barbara Albero