Anticipato dal blitz operato al Comune di Salerno dove si indaga sui rapporti tra l’amministrazione, le cooperative e i clan presenti sul territorio, un fronte d’indagine che annuncia importanti sviluppi e che ha già creato forte tensione tanto da indurre l’avvocato Miche Sarno, legale di alcune cooperative attenzionate, ad intervenire in maniera forte e decisa, la Dia, la Direzione investigativa anti-mafia, ha mappato con precisione e puntualità la situazione della criminalità organizzata in provincia di Salerno. Secondo la DIA l’agro nocerino-sarnese rappresenta ancora oggi l’area con una maggiore concentrazione di sodalizi criminali ben strutturati e con proiezioni extra provinciali. In particolare, a Scafati il gruppo Matrone, legato alla famiglia Cesarano di Castellammare di Stabia, risulta ancora attivo nonostante l’arresto del capo clan e di sodali di spicco. Nello stesso ambito territoriale, è da segnalare il gruppo Loreto-Ridosso. Nel territorio di Nocera Inferiore sono presenti, invece, alcuni storici esponenti della Nuova Camorra Organizzata mentre a Pagani rimane forte la presenza del clan Contaldo e del cartello D’Auria-Petrosino-Fezza. Nella Piana del Sele, in particolare a Battipaglia ed Eboli, l’indebolimento del clan Pecoraro-Renna e del contrapposto clan De Feo avrebbe lasciato spazio, nella gestione delle attività illecite, a gruppi basati su strutture familiari, anche questi coinvolti nel settore degli stupefacenti e nelle estorsioni. Ad Agropoli è presente la famiglia di nomadi Marotta ed elementi del clan Fabbrocino.