La campagna elettorale per le regionali del 2020 è ampiamente iniziata. Come era facile prevedere le Europee sono state il termometro politico per misurare il peso delle diverse espressioni. Ad uscire allo scoperto è stato subito il rettore dell’Università degli studi di Salerno, Aurelio Tommasetti, che ad urne ancora calde e forte del consenso ricevuto dalla Lega in Campania, ha esplicitato la sua volontà di rappresentare nel partito di Salvini l’anti De Luca per la sfida alla regionali del 2020. A scoprire le sue carte è anche Luigi De Magistris che tende la mano al Movimento Cinque Stelle, dicendosi disponibile
a cedere la poltrona di primo cittadino di Napoli ai grillini in cambio del loro sostegno per diventare presidente della regione Campania. Nel centro destra, al solito nome azzurro di Mara Carfagna, si accompagna anche l’ambizione del deputato di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli, nome sul quale pare ci sia l’ok di Giorgia Meloni. Tutti sanno che ovviamente il candidato da battere, pronto a ricandidarsi per la riconferma al secondo mandato, è Vincenzo De Luca. Anche per la coalizione di centro sinistra le Europee sono state una cartina di tornasole per capire dove e come, dopo la batosta delle politiche 2018, il Pd in primis è riuscito a contenere l’ondata grillina e lo tsunami Lega. Tiene Salerno capoluogo, ma da sola, e De Luca lo sa bene, non basta. E bisogna lavorare e molto soprattutto in quei territori dove per usare l’espressione utilizzata dal sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, l’alleanza con il Pd inizia a mostrare gli ossi. Sorprende onestamente che al sindaco di una città importante come Nocera, siano stato consentite senza che nessuno lo contestasse, aspre critiche nei confronti dell’operato della regione . Torquato dal suo profilo Facebook ha espresso chiaramente la sue difficoltà di sindaco a reperire fondi in una regione che “non mette soldi manco per un ascensore” se si parla di viabilità ( in un ‘area iper congestionata) e della possibile metropolitana dell’Agro e dove si pensa più alle luci d’artista che a cambiare questa parte del territorio. Sorprende il silenzio assordante di consiglieri regionali e esponenti politici che pure lavorano e si impegnano per questa area. In base a quale strategia restare zitti: se il silenzio vale assenso, Torquato ha forse ragione a non sentirsi salernitano e Nocera Inferiore nella partita per le regionali è già persa?