Pubblicata la relazione del Ministro dell’Interno, al Parlamento, sull’attività svolta ed i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, relativa al secondo semestre del 2020.
In provincia di Salerno, la criminalità organizzata conferma la sua presenza nel capoluogo, dell’Agro Nocerino-Sarnese, nella Piana del Sele e nei territori ad alta vocazione turistica della Costiera Amalfitana, del Cilento e del Vallo di Diano, dove si evidenziano ingenti flussi di denaro riciclati, nell’economia locale, anche da parte dei clan napoletani e calabresi.
Nel Cilento, significativo il rilevante sequestro di beni immobili e quote societarie, eseguito dalla Guardia di Finanza il 29 ottobre 2020, nei confronti di due persone, una delle quali stretto congiunto del capo del clan Fabbrocino attivo nel Vesuviano: il provvedimento ha interessato beni immobili per svariati milioni di euro a Castellabate, intestati a diversi prestanome.
A Capaccio Paestum, sono tornati operativi storici personaggi in passato legati alla Nuova Camorra Organizzata, tramite ingenti investimenti sono stati effettuati, negli anni, dall’esponente apicale del gruppo Marandino, anche per il tramite di fidati sodali. Tra questi, spicca l’imprenditore capaccese pregiudicato Roberto Squecco, le cui attività nel ramo delle onoranze funebri e pubblica assistenza sanitaria sono state colpite da interdittiva antimafia.
Ad Agropoli, zona nell’influenza della famiglia nomade Marotta, il 6 ottobre 2020 nell’ambito dell’operazione Brown Sugar, i carabinieri hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di 14 indagati per traffico e detenzione di droga, disarticolando un’organizzazione di pusher operativi tra Agropoli, Giungano e Castellabate, con diramazioni anche nel Casertano.
Nel Vallo di Diano, invece, si rilevano significativi nuovi legami tra elementi autoctoni e soggetti criminali calabresi e casertani per i rilevanti interessi economici connessi ai giacimenti petroliferi e all’indotto estrattivo della confinante Val d’Agri. Lo scenario criminale vede egemoni i gruppi criminali dei Gallo e dei Balsamo dediti al traffico di stupefacenti, estorsioni ed usura, nonché capeggiati da 2 pregiudicati originari di Sala Consilina. Esercitano una certa influenza, infine, le vicine ‘ndrine calabresi.