RENZI – DE LUCA: SEGNALI DI DISGELO –

Primi segnali di disgelo tra Matteo Renzi e Vincenzo De Luca. Dopo la clamorosa rottura successiva alla clamorosa batosta rimediata in occasione del referendum costituzionale, nel corso della Direzione nazionale del Partito Democratico, si sono registrati importanti e tangibili segnali di riavvicinamento tra l’ex Premier e attuale segretario Nazionale del Partito e il Governatore della Campania. Dopo settimane di accuse neanche tanto velate, di assoluta e totale freddezza nei rapporti fino a qualche tempo fa cordialissimi tra i due, ieri sono arrivate aperture reciproche. Prima è stato De Luca a ribadire lealtà al segretario nazionale, poi è stato Renzi a citare il Governatore nell’intervento conclusivo lasciando intendere di aver apprezzato l’intervento. C’è di fondo una necessità reciproca: Renzi ha bisogno di De Luca e della Campania per evitare che Michele Emiliano, governatore della Puglia, possa coalizzare intorno a sé un’area troppo vasta di consensi istituzionali nel sud, mentre De Luca ha bisogno di un Governo amico per rilanciare la sua azione di governo sul territorio: piano rifiuti, piano di assestamento del bilancio campano, la nuova legge che gli consentirebbe di diventare commissario alla Sanità, il piano per il lavoro; promesse fatte da Renzi a De Luca ma rimaste solo sulla carta dopo il patatrac in occasione del referendum. Ora la situazione è cambiata radicalmente con la scelta di andare a congresso. De Luca, in Campania, ha stretto di nuovo l’alleanza con l’area renziana maggioritaria mentre Renzi, da parte sua, ha bisogno di evitare un’alleanza del Pd meridionale intorno a Emiliano. Insomma potranno anche non piacersi, forse anche per ragioni anagrafiche, generazionali, ma Renzi e De Luca hanno tremendamente bisogno l’uno dell’altro.

Autore dell'articolo: Marcello Festa