Continua l’impegno della Guardia di Finanza contro il riciclaggio di denaro sporco. Stavolta gli arresti sono scattati a Napoli, Caserta e Salerno, dove i comandi provinciali in sinergia con il nucleo speciale di polizia valutaria hanno eseguito misure cautelari nei confronti di oltre 60 indagati. Per 48 di loro è scattato l’arresto.
Una vera e propria maxi operazione, che ha coinvolto 200 militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma e ai Comandi Provinciali della Guardia di finanza di Napoli, Caserta e Salerno. I soldi sporchi che venivano ripuliti ammontavano ad oltre 100 milioni di euro. Dietro c’era ancora una volta il clan dei Casalesi: il metodo si basava sull’accumulo di debito nei confronti dell’erario attraverso società fittizie che producevano fatture false.
Una vera e propria calamità quella del riciclaggio, che si riversa in tantissimi ambienti. Primo tra tutti quello del gambling. Come dimostrano le ultime indagini promosse dall’EGBA, l’European Gaming and Betting Association, e dalla Commissione Europea, che a luglio ha pubblicato una serie di proposte legislative per rafforzare il quadro antiriciclaggio (Aml): “Sosteniamo un’applicazione coerente delle norme antiriciclaggio in tutta l’Unione europea e ci impegniamo a promuovere i più elevati standard di conformità nel settore del gioco online in Europa”.
Il pacchetto legislativo sarà discusso dal Parlamento e dal Consiglio europeo per poi passare ovviametne anche attraverso una consultazione pubblica. “L’antiriciclaggio è una delle principali priorità di conformità per gli operatori di gioco derivante dagli obblighi di licenza e dalla natura stessa del nostro settore. Ecco perché Egba ha sempre sostenuto pienamente l’inclusione del settore del gioco con vincita in denaro nel quadro antiriciclaggio dell’Ue” si legge così all’interno del testo di risposta dell’EGBA alla consultazione comunitaria. Una battaglia in cui giocano un ruolo importante anche operatori come 888 Casinò, che utilizzano un’ambiente di gioco sicuro, trasparente e responsabile per contrastare la piaga del riciclaggio. Altri strumenti utilizzati sono quelli che l’EGBA chiede di istituzionalizzare, come gli STIR, ovvero “i moduli di segnalazione di transazioni sospette specifici per settore, che possono essere realizzati al meglio organizzando il lavoro all’interno dell’Amla attraverso una struttura specifica del settore con cluster. È inoltre importante che i compiti dell’autorità centralizzata e delle autorità nazionali siano chiaramente divisi per prevenire la potenziale duplicazione delle relazioni e maggiori costi amministrativi e di conformità”.
Una lotta che va fatta passo dopo passo, giorno dopo giorno, contro l’illegalità e il riciclaggio. E dove tutti possono dare il loro contributo.