Si dice pronto e disponibile ad un confronto tecnico e di merito che punti a valorizzare ancora di più le specificità territoriali, il Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Graziano Delrio. Il rappresentante del Governo Renzi, firmatario della riforma che riguarda i Porti, ha scritto al vertice dell’ente camerale in virtù del documento che Andrea Prete gli aveva inviato a nome di tutte le associazioni di categoria, che lo scorso 15 marzo presso la Camera di Commercio di Salerno, su proposta del presidente di Assotutela Agostino Gallozzi, avevano contestato la decisione di accorpare gli scali di Salerno e Napoli. Dopo aver ringraziato il presidente della camera per il contributo di idee ed analisi che gli ha sottoposto anche a nome delle principali associazioni di rappresentanza che operano sul territorio salernitano, Delrio ha ribadito il suo parare. innanzitutto che si tratta di provvedimenti che mirano a accrescere la competitività dei porti, grazie alla semplificazione normativa e alla riforma delle governance degli scali. “Il vecchio modello di city port- scrive il ministro nella lettera- non ha più alcuna chance competitiva rispetto al mercato globale” dove secondo il ministro la sfida può essere vinta affidando alla gestione delle autorità di sistema portuale alcune macro funzioni come la programmazione dell’offerta infrastrutturale e gli investimenti pubblici per realizzarla. Ma, specifica Delrio, resteranno nell’autonomia gestionale di quelli che saranno gli uffici territoriali ex sedi di autorità portuali le attività concrete quotidiane legate alla vita economica e produttiva di uno scalo: dal ciclo nave, al ciclo merci, le concessioni fino a 4 anni le opere infrastrutturali già avviate e gli interventi minori di edilizia portuale. Infine un passaggio specifico su Napoli e Salerno. “I due porti -aggiunge il ministro- distano poche decine di kilometri e potenzialmente usufruiscono delle stessa rete infrastrutturale . “Il nuovo comitato di gestione riconoscerà pari dignità alle due città potendo ognuno nominare un solo delegato”. Insomma Napoli e Salerno avranno lo stesso peso . Non si consideri la nuova istituzione, è l’invito di Delrio un mero accorpamento rispetto al quale, come dicevamo, il Ministro ha dato sua disponibilità ad un confronto che salvaguardi gli obiettivi di maggior coordinamento e razionalizzazione complessiva che con la riforma il Governo si è posto.
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1 commento su “RIFORMA DEI PORTI, IL MINISTRO DELRIO SCRIVE A PRETE”
Prof. HE Haralambides
(Marzo 26, 2016 - 12:34 pm)Il vecchio modello “città-porto” non esiste più, caro ministro, e la competitività dei porti si ottiene attraverso l’efficienza, concorrenza tra di loro, trasparenza, finanziamenti privati e, soprattutto, tenendo i politici locali fuori dalla gestione dei porti. Certamente, la competitività globale dei porti non si ottiene attraverso la concentrazione. Ciò prende Italia 30 anni fa ed è contro alle tendenze e direzioni della politica portuale dell’Unione Europea.
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