Iniziata nel migliore dei modi, con un grande riscontro di pubblico e di gradimento, la seconda serie di appuntamenti di “Un libro sotto le Stelle”, la rassegna letteraria promossa ed organizzata dall’Associazione Meridiani in corso per 4 serate al Reginna Palace Hotel di Maiori. Protagonisti della prima serata il volto noto dell’informazione Mediaset Toni Capuozzo, autore del diario “Lettere da un paese chiuso”, scritto durante il lockdown, ed il Professor Giulio Tarro, virologo allievo di Albert Sabin, che il pubblico ha imparato a conoscere per le sue posizioni non scontate sulla pandemia e sul modo in cui è stata gestita dalle istituzioni.
Dopo i saluti istituzionali di Lucia Mammato, consigliere comunale uscente a Maiori, che ha lavorato perché la rassegna tornasse in Costiera, e della vicepresidente dell’Associazione Meridiani Ada Minieri (senza dimenticare l’instancabile event manager Alfonso Giarletta) si è entrati nel vivo della discussione, condotta dal vicedirettore di SportMediaset Gianluca Mazzini. Ad allietare la serata anche gli intermezzi musicali di Luca Pugliese.
“Ho iniziato a scrivere questo diario”, ha spiegato Capuozzo, “perché mi riusciva difficile persino leggere durante il lockdown, scrivere era l’unica attività che mi rilassava. Io sono abbastanza avanti con gli anni, immunodepresso, cardiopatico, mancava solo che dessero il mio numero di telefono per identificarmi come il paziente tipo che ha contratto il virus. Mi è sembrato davvero incredibile poter di nuovo uscire di casa e gustare il primo gelato. Ho raccontato di tanti scenari di guerra ma diventa davvero difficile raccontare di una guerra che si combatte contro un nemico invisibile. Non è affatto detto che quando usciremo da questa pandemia ne usciremo cambiati in meglio. Anche l’informazione ha avuto la sua parte, sono appena tornato dalla Sardegna e ho trovato 4 troupe televisive ad attendere i viaggiatori. Quello che è certo è che le disgrazie non sono uguali per tutti, c’è chi da questa situazione ha tratto i suoi vantaggi. Non è stato un bello spettacolo vedere la gestione di una situazione drammatica ridotta a polemica politica quotidiana.”
“La chiave di lettura per gestire la pandemia” ha spiegato il Prof. Tarro, “è quella del buon senso. E questo non sempre è stato adottato. Quando è iniziato il contagio l’Italia ha bloccato i voli dalla Cina ma non ha impedito che i cittadini cinesi infetti arrivassero nel nostro paese attraverso rotte intermedie. Ma davvero il contagio è iniziato con il paziente 0 che forse era un tedesco o forse l’aumento anomalo dei casi di polmonite a fine 2019 era già da imputare al covid 19? Il virus probabilmente ha attecchito nel Nord Italia per una coincidenza di fattori ambientali, il clima a Wuhan è molto simile a quello della Pianura Padana.
Quello del lockdown non è stato l’unico modo di contrastare la pandemia, in altri paesi ad esempio si è fatto in modo che il virus circolasse tra i giovani mentre venivano isolate le persone anziane. Non dobbiamo poi dimenticare che dal 1997 ad oggi i posti letto di terapia intensiva sono stati più che dimezzati, e questo ha sicuramente aumentato le difficoltà di gestione della pandemia. Altra cosa inspiegabile è stato il divieto di eseguire autopsie sulle prime vittime, avremmo potuto capire fin da subito che la causa dei decessi era la formazione di trombi polmonari. Qui al Sud non abbiamo avuto i numeri del Nord perché probabilmente memori dell’esperienza di avvenimenti recenti come l’epidemia di colera degli anni 70, ma anche del modo
in cui è sono state trattate le influenze suina ed aviaria al Cotugno. Non abbiamo da temere una seconda ondata, l’andamento dei contagi e dei decessi segue la distribuzione normale (o gaussiana), il picco c’è stato tra marzo ed aprile. Dobbiamo anche interrogarci se la campagna di vaccinazione contro il meningococco e contro l’influenza stagionale attuata massivamente proprio nel bergamasco non abbia influito sulla diffusione del virus. Ora abbiamo le armi per contrastare la malattia, ultima la sieroterapia che ha avuto il benestare dal presidente USA Trump. Le mascherine? Sotto i 12 anni non vanno portate, lo dice anche l’OMS. Ritengo che servano solo per 2 categorie di persone, quelli che hanno già contratto il virus e gli operatori sanitari. Dobbiamo essere sempre guidati dal buon senso, ed è questo che deve orientarci dalla marea di tuttologi che sta invadendo i media. Per giorni è circolata la fake news che ci fossero giovani in punto di morte nelle terapie intensive e che queste fossero al collasso.”
Un Libro Sotto le Stelle prosegue con la seconda serata questa sera, sempre al Reginna Palace Hotel di Maiori, con inizio alle 21:30, con “Qatar 2022. Un mistero mondiale. Petrodollari, rivoluzioni, calcio e tv” di Gianluca Mazzini.