Emergenza sanitaria equivale anche a emergenza di natura economica e sociale su tutti i livelli. Non a caso, proprio in questi giorni, si sta levando alto l’appello del Comitato “EduChiAmo” in rappresentanza di migliaia di titolari di nidi, servizi educativi e scuole privati di tutte le regioni italiane. Il Comitato ha inviato questo appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, a quello del Lavoro Roberto Gualtieri, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e ad altri Istituti Nazionali tra cui l’Anci.
“Ci siamo costituiti in pochi giorni – c’è scritto nella missiva-appello – e abbiamo raccolto immediato consenso perché le nostre realtà sono state ignorate dal decreto, pur essendo le prime a cui è stata imposta la chiusura. Urge che Voi che avete una voce istituzionale vi uniate e chiediate convintamente al Governo ed alle singole Regioni quanto contenuto nel documento da noi elaborato. Le nostre attività non hanno ricevuto alcuna tutela dal decreto dello scorso 17 marzo, c’è bisogno di un intervento urgente perché, viceversa in soli 2 mesi dovremo dichiarare la cessazione dell’attività, causando la perdita di migliaia di posti di lavoro e costringendo alla ripresa i genitori ad un nuovo problema, non avere i servizi educativi a cui si sono appoggiati. La maggioranza di noi non ha neanche la liquidità necessaria per anticipare i fondi della cassa integrazioni. La chiusura delle nostre attività non solo incide pesantemente sul bilancio, rende impossibile operare. Tutelare i genitori significa dare aiuti ai nidi, ai servizi educativi ed alle scuole. Viceversa innescare una guerra tra poveri produce danni reali e sociali, genitori contro gestori/lavoratori apre una voragine culturale su quanto costruito in decenni di servizi educativi di valenza pubblica in ambito privato.
Di seguito le richieste del Comitato
Contributi diretti a fondo perduto per il pagamento dei canoni di locazione, dovuti ai proprietari degli immobili, proporzionali alle rette non incassate, di qualsiasi categoria catastale , per tutti i mesi di chiusura obbligatoria a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19;
Annullamento e/o sospensione del pagamento delle utenze senza more o interessi;
Azzeramento della contribuzione per tutti i mesi di chiusura obbligatoria a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19;
Ampliamento della cassa integrazione a tutte le categorie che lavorano nel settore infanzia, per tutti i mesi di chiusura obbligatoria a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19;
Annullamento dei tributi comunali: tari, acqua, fogne, irap e ires per tutto il periodo di chiusura obbligatoria a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19;
Conversione dei voucher baby sitter, almeno per un 50% in rette per asilo nido e scuole dell’infanzia per tutto il 2020, tenuto conto dell’impossibilità di usufruire da parte di tutte le famiglie del servizio baby sitter in seguito all’attuazione delle misure di contenimento del contagio di cui all’art 1 .comma 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 Marzo 2020
Conversione del “bonus nido” (che attualmente prevede un rimborso, in base ad Isee, di minimo euro 136,36 che l’Inps eroga a seguito della fatturazione rilasciata dal nido) in contributo economico da versare direttamente al la struttura ove il minore è iscritto.
Un appello che non è stato ignorato dal Sindaco di Pellezzano, dott. Francesco Morra, nella sua qualità di Consigliere Nazionale dell’ANCI: “Comprendo e mi unisco all’appello lanciato dal Comitato “EduChiAmo”, presieduto da Vincenzina Cinzia d’Alessandro. Le loro, sono preoccupazioni giustificate, soprattutto in considerazione del delicato ruolo di educatori ed educatrici che questi soggetti ricoprono nell’ambito scolastico e della prima infanzia. Nella mia qualità di Consigliere Nazionale dell’ANCI, farò presente il loro grido di aiuto per fare in modo che possano esserci delle risposte concrete da parte del Governo Centrale. Il Presidente Conte, a più riprese, ha ricordato agli Italiani che nessuno resterà solo e nessuna verrà dimenticato. Tutti si aggrappano a queste considerazioni, molto forti e cariche di speranza, in un momento nel quale c’è davvero bisogno di offrire massima solidarietà nei confronti di tutti”.
L’appello del Comitato “EduChiAmo” è stato condiviso anche dal SIC (Servizi per l’Infanzia – Campania Covid-19), che hanno esteso l’appello, oltre che al Governatore De Luca anche all’Inps. Si resta in attesa di una risposta concreta.