RITARDI E MANCATE RISPOSTE DAL CONSORZIO SOCIALE VALLE DELL’IRNO AMBITO S6 ALLE FAMIGLIE PER I PROGETTI FINALIZZATI AL DOPO DI NOI –

Le famiglie delle persone con disabilità chiedono risposte alle istanze presentate per i progetti personalizzati, individualizzati e partecipati finalizzati al Dopo di Noi, ma il Consorzio Sociale Valle dell’Irno Ambito S6 ad oggi non fornisce alcuna risposta.

E’ quanto sta accadendo per le famiglie di Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Fisciano, Mercato San Severino, Siano, i comuni afferenti all’Azienda Consortile Sociale Valle dell’Irno Ambito S6, presieduto dalla sindaca di Baronissi Anna Petta, dove si registrano ritardi nella gestione dei progetti destinati alle persone con disabilità, per l’attuazione delle misure volte al benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone che dovrebbero essere i beneficiari di progetti previsti nel Fondo Dopo di Noi.

Ricevendo e raccogliendo le rimostranze di alcune famiglie rispetto alle mancate risposte e alla modalità di gestione che l’Ambito ha sui progetti individuali finalizzati al Dopo di Noi, Alessandro Parisi,  in qualità di Coordinatore Regionale di Anffas Campania, con una pec inviata lo scorso 26 agosto al  Direttore alle Politiche Sociali del Consorzio Sociale Valle dell’Irno Ambito S6 dott. Carmine De Blasio,  ha chiesto spiegazioni su quanto sta accadendo, ritenendosi disponibile ad un immediato incontro al fine di superare questo pericoloso ed inaccettabile impasse. 

I beneficiari con le rispettive famiglie hanno provato ad inizio anno a presentare, in modalità cartacea, l’istanza relativa all’Avviso pubblico Regionale sul Dopo di Noi ma, a quanto pare, non gli è stata concessa la possibilità, da parte dell’Ambito S6, di protocollare l’istanza in quanto non presente il nuovo avviso pubblico. Pertanto i beneficiari hanno richiesto l’invio, via PEC, delle istanze ad un ente del Terzo Settore facente parte della rete regionale di Anffas Campania, di cui a tutt’oggi, dopo 7 mesi, non è pervenuta nessuna risposta e nessun numero di protocollo da parte dell’ Ambito.

Va ricordato che le domande possono essere SEMPRE presentate senza scadenza o attesa di avvisi pubblici e anche a risorse esaurite, affinché si abbia una trasparenza nelle liste di attesa quantitativa e qualitativa e si gestiscano con più equità le priorità e i reali bisogni dei cittadini con disabilità garantendo agli stessi delle risposte circa le istanze e/o richieste presentante come sancito dall’art. 2 comma 3 e 4 della L.241/90 (nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) relativi ai termini entro i quali devono concludersi i procedimenti di competenza delle amministrazioni e come sancito dal D.Lgs. n. 82/2005 del Codice dell’Amministrazione Digitale che regola la gestione documentale delle Pubbliche Amministrazioni.

Inoltre,  come sancito sia dalla Legge Nazionale che dall’Avviso pubblico Regionale relativo al Dopo di Noi, è previsto un termine perentorio di 30 giorni affinché i progetti presentati vengano esaminati e lavorati.

Oggi questo inaccettabile ritardo in assenza anche di repliche, scrive nella nota Alessandro Parisi,  in qualità di Coordinatore Regionale di Anffas Campania colpisce gravemente le persone con disabilità e le loro famiglie, le quali proprio attraverso i progetti individuali, avendone pienamente diritto, non richiedono altro che migliorare la loro qualità di vita attraverso l’opportunità di maggiori e migliori sostegni.

I progetti di vita individualizzati e partecipati rappresentano per le persone con disabilità una grande conquista ed Anffas non indietreggerà un millimetro affinché le persone con disabilità e le loro famiglie non vedano calpestati i propri diritti da inefficienze burocratiche delle Istituzioni.

L’Anffas sottolineando l’importanza di risolvere rapidamente la questione per garantire sostegni alle persone con disabilità attende risposte concrete e tempestive, sperando che la questione non debba necessariamente essere risolta nelle aule dei tribunali.

Autore dell'articolo: Barbara Albero