Per chi vive da Roma in giù, è una battaglia che ha radici profonde nel tempo. Per lui è (anche) un desiderio di ridare lustro al cognome che porta.
“Ma non è una questione personale”, specifica Francesco Terrone, ingegnere di Mercato San Severino, che ha avviato una battaglia giudiziaria affinché l’Accademia della Crusca “recuperi il vero ed antico significato” del termine ‘terrone’.
Un’azione giudiziaria che vede in prima linea anche la Fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra e il Movimento Economico Social Popolare Intereuropeo Culturale che hanno effettuato studi e ricerche per risalire al vero significato di questa parola. “È legata alla terra ricca dei latifondisti e dei feudatari, e quindi alla ricchezza, oltre ad essere un cognome i cui discendenti diedero lustro all’Italia intera”, ha sottolineato il professionista salernitano. Una battaglia iniziata a suon di pec (“senza mai avere risposte esaustive”, chiarisce) e che, adesso, è entrata nella fase più calda. Terrone, infatti, ha dato mandato all’avvocato salernitano Antonio Cammarota di citare dinanzi al tribunale di Nocera Inferiore (Salerno) l’Accademia della Crusca. Atto propedeutico alla fissazione della prima udienza che si terrà il prossimo 16 settembre.
“In nome della verità è un dovere morale e civile ri-definire il termine ‘terrore'”, ha aggiunto l’ingegnere salernitano, per il quale la battaglia intrapresa potrebbe avere riflessi ben più profondi. “Sicuramente sarà un motivo forte per aprire interessanti dibattiti che rimetteranno, inevitabilmente, in atto la sempre presente ed atavica Questione Meridionale”, ha chiosato l’ingegnere. Terrone, tra l’altro, nel 1993 è stato vittima anche di un episodio di discriminazione che ha ispirato un libro (“Io, ingegner Terrone: vita controcorrente di un imprenditore del Sud”) di Aldo Forbice nel quale si racconta “di quando in Lombardia, durante un colloquio di lavoro, mi fu detto che un Terrone può fare soltanto l’operaio”. Ventisette anni dopo, Terrone spera di riuscire a cancellare per sempre quel concetto.