Il primo di una lunga serie. L’arrivo di Bernardini anticipa una mezza rivoluzione che si sta pianificando in casa Salernitana. Il punto di non ritorno è stato il pareggio di Perugia di sabato scorso all’Arechi. Claudio Lotito ha parlato a lungo con il diesse Fabiani e si sono gettate le basi per una serie di tagli che ci saranno nel giro di due mesi. Il co-patron lo aveva anticipato in una sobria conferenza stampa -per il suo carattere – subito dopo il pari con gli umbri, parlando di soluzioni alternative e rescissioni. Si è verificato con l’arrivo di Bernardini, e probabilmente con l’addio di uno tra Perrulli e-o Trevisan o addirittura di qualche altro pezzo da novanta. I tagli netti comunque si consumeranno nella finestra del mercato di riparazione.
A gennaio, dunque, il repulisti. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, il dictat societario è stato quello di cambiare registro. La Salernitana cercherà giocatori di gamba, con una carta d’identità più giovane, capaci di sostenere una seconda parte di campionato in crescendo e proverà a cedere elementi che non rientrano nei piani societari o che non hanno risposto sul campo come si sperava e ci si aspettava. Tutti sono in discussione. A rischiare sono anche i cosiddetti senatori. Valutazioni saranno fatte in base al rendimento ed anche alla tenuta fisica di ogni elemento. In prospettiva di un girone di ritorno da giocare in apnea.
Fin qui le intenzioni, i desiderata della proprietà che ha dato mandato a Fabiani di cambiare – per certi aspetti – strategie tecniche. Largo ai giovani, insomma, e bando ai vecchi che non rispondono presente. E’ chiaro che poi il mercato avrà le sue dinamiche. Anche perchè prima di comprare sarà indispensabile cedere. E non solo per questioni meramente economiche. Ma anche e sopratutto per via della famigerata lista dei 18 over che andrà nuovamente consegnata entro i primi di febbraio. A fine mercato, insomma. La Salernitana ha molti contratti pluriennali in essere. Acclarata la tendenza inveterata da parte di tutti i club di non comprare più i cartellini dei giocatori, bisognerà battere piste alternative. Attraverso risoluzioni, incentivi all’esodo, prestiti o presunti tali presso società per così dire “amiche” che si accollerebbero parte dell’ingaggio del giocatore in questione, facendo da un lato risparmiare qualche gruzzolo, ma soprattutto liberando posti per la lista degli over.
A rischiare sono in tanti ed avranno due mesi di tempo per convincere tutto e tutti.