Sono stati tirati in ballo su più fronti. Da un lato è il sindacato, tramite una delle voci più coraggiose ad aver denunciato il comportamento scorretto di alcuni dipendenti attraverso la denuncia esposto che ha dato via all’inchiesta Just Time, dall’altro è il sindacato stesso ad essere coinvolto nell’inchiesta della Guardia di Finanza contro l’assenteismo e le irregolarità nel timbro del cartellino, se è vero quanto riportato da alcuni quotidiani che nella lista degli indagati ci sarebbero 30 rappresentati sindacali. Ed oggi è stato il sindacato stesso rappresentato da diversi esponenti della Rsu a voler dire la sua a dare una lettura dell’inchiesta che come evidenziato anche ieri dal direttore generale dell’azienda ospedaliera San Giovanni di dio e Ruggi d’Aragona non può dare della struttura il regno degli assentisti. se fosse vero che un dipendente su tre non va a lavoro allora l’ospedale che è già sotto organico non potrebbe andare avanti. Questo il senso del messaggio condiviso con Viggiani, ovvero se i casi più eclatanti sono stati individuati e punti come nel caso dei dieci lavoratori già sospesi dal servizio, per gli altri probabilmente si tratta di piccole irregolarità come quello di chiedere la cortesia ai colleghi di timbrare il badge in attesa di trovare posto per la vettura nel parcheggio. Ma i rappresentati sindacali dei oggi sono andati oltre e hanno ipotizzato che dietro l’indagine si nasconda un vero e proprio attacco alla sanità pubblica che funziona a favore del sistema privato accreditato.
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