Ad oggi l’unica certezza è che è stata aperta soltanto un’indagine interna all’ospedale Ruggi di Salerno per vederci chiaro sul caso della morte della 41enne di Giffoni Cristina Pagliarulo, dopo essere arrivato alla ribalta mediatica la condizione del pronto soccorso del nosocomio di via San Leonardo dopo il servizio di Fuori dal Coro a Rete4. E a volerci vedere chiaro è anche la famiglia della donna che ha perso la vita ad inizio marzo ma soltanto per farsi una ragione sulla morte, nonostante il momento di grande sofferenza. Non c’è ad oggi una denuncia ufficiale depositata dai parenti della vittima e le azioni legali verranno valutate – nel caso dovessero essere formalizzate – soltanto nei prossimi giorni, con la vicinanza della senatrice Anna Bilotti che ha soltanto dimostrato solidarietà alla famiglia ed eventuale supporto legale: “Ho sentito la necessità di sentire la mamma di Cristina famiglia che conosco da sempre – ha dichiarato – occorre che su quanto realmente accaduto venga fatta chiarezza al più presto, per i familiari che vivono questo dolore indicibile”. Intanto però c’è da gestire le emergenze e la mancanza di personale che rende la vita di medici, infermieri ed operatori complicata all’interno del reparto di primo soccorso. A dirlo è il segretario Cgil Fp Antonio Capezzuto mentre venerdì mattina l’onorevole Franco Mari insieme ad alcuni esponenti di Sinistra Italiana della città ha organizzato un sit-in proprio al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. “Indire lo stato d’emergenza – si legge nel volantino – il pronto soccorso è diventato un incubo per i salernitani. Riteniamo urgente la realizzazione delle case e degli ospedali di comunità che insieme al potenziamento dell’assistenza domiciliare ridurrebbero i ricorsi impropri al pronto soccorso. Chiediamo al sindaco di assumersi le proprie responsabilità”.
