“Non si tratta di conservare il passato ma di realizzare le sue speranze”. Paulo Sousa, qualche giorno fa, si è fatto immortalare in una foto nella quale è di spalle e contempla, in compagnia di un piccolo tifoso, la frase che campeggia su un muro in Piazza Abate Conforti nel cuore del centro storico di Salerno. Una foto emblematica, quasi iconica, con cui il tecnico ha voluto lanciare un messaggio. Bisogna conoscere il passato e fare di tutto nel presente, l’unico tempo che possiamo controllare perché è quello che viviamo, per costruire un futuro migliore. Il tecnico portoghese si sente legato alla città ed ha ricevuto affetto e calore dalla tifoseria. Ha un ottimo feeling con il ds De Sanctis e s’è sempre confrontato in modo schietto con la proprietà. Dopo la partita con l’Udinese le premesse per pensare ad una stagione in cui provare a fare un deciso salto di qualità c’erano tutte. Poi, però, c’è stata una settimana di più attente valutazioni economiche perché sul bilancio pesano contratti di calciatori che non rientrano nei piani, ma anche scadenze erariali ed altri oneri. Cedere alcuni pezzi pregiati significherebbe mettere subito i conti in regola, ma anche azzerare quasi del tutto il lavoro fatto da Sousa da febbraio in poi. Il tecnico è un grande maestro di calcio e lo ha dimostrato con la professionalità e la qualità del suo lavoro. Da Pirola a Candreva, Sousa ha migliorato tutti i calciatori della rosa che lo abbiano voluto seguire. Pirola ha segnato anche due gol, Candreva cinque da quando ha cambiato ruolo e questo dimostra che un bravo allenatore può migliorare anche calciatori di valore e più avanti negli anni. Sousa vuole costruire, la Salernitana vuole ripartire da lui perché carisma, esperienza, mentalità e conoscenze tecniche sono parte integrante del bagaglio del trainer portoghese e costituiscono quel valore aggiunto che può fare la differenza, anche in presenza di un mercato meno dispendioso. Sousa ha voluto chiarire bene dei concetti. La Salernitana può crescere alla velocità che sceglierà il presidente Iervolino e che sarà stabilita dagli investimenti che vorrà sostenere e dalle scelte che verranno prese sul futuro dei giocatori più importanti. Dia, Coulibaly, Mazzocchi, Daniliiuc hanno mercato e potrebbero garantire introiti importanti. Pirola e Vilhena potrebbero essere riscattati a cifre tutto sommato contenute. Il difensore ex Monza potrebbe rappresentare una cospicua plusvalenza nel prossimo futuro, specie se la sua crescita sotto la guida di Sousa dovesse proseguire nel solco tracciato in questi mesi. Per ora l’intenzione è di ripartire da Ochoa, cui è stato proposto il rinnovo, mentre Sepe, nemmeno convocato per la gara di Cremona, andrà via. L’Inter è interessata ed i rapporti sono buoni. Per Mazzocchi ci sono gli interessamenti di diverse società italiane e straniere. Dia piace a tutti. Oggi si chiude il quarto campionato di serie A e si pensa al prossimo, ma il passato torna anche in relazione al calendario. Il 3 giugno del 1990 Salerno festeggiava al Vestuti la promozione più attesa, quella del ritorno in B dopo un quarto di secolo. La squadra di capitan Di Bartolomei fece piangere di gioia una intera città e la sua sterminata provincia. Da ieri a domani, passando per oggi, quel momento della vita in cui si prendono decisioni destinate ad incidere su ciò che sarà. La Salernitana di Iervolino è in questa situazione. La passione di un popolo, il carisma di un allenatore, l’ambizione di un proprietario che vuole vincere anche l’ultima partita di campionato: su queste basi il presente può essere foriero di cose belle per il futuro.