La fuga per la vittoria sull’asse Di Tacchio-Casasola rende dolcissima la fredda notte di Palermo, cominciata male per i pochi tifosi granata al seguito, costretti a fare i conti con un guasto al pullman, ma giunti comunque al Barbera in tempo per ricordare Phil Masinga (la squadra è scesa in campo col lutto al braccio) e per assistere alla prima vittoria esterna della stagione. E se chi ben comincia è a metà dell’opera, ora la Salernitana dovrà solo proseguire. Intanto, dovrà farlo dal punto di vista tattico perchè Angelo Gregucci pare aver trovato la quadra con la difesa a 3, irrinunciabile più che altro alla luce delle difficoltà dei singoli a recitare in uno spartito differente (la gara col Pescara ha insegnato), ma anche con qualche calciatore dotato di qualità e spunto sulla trequarti. A Palermo la Salernitana sbanda all’inizio quando subisce la pressione iniziale della squadra di casa, che, però, non si impossessa psicologicamente della partita nemmeno dopo il gol di Jajalo, propiziato da una distrazione collettiva della formazione di Gregucci. Assorbita la botta, la Salernitana trova distanze e palleggio, grazie al lavoro di Akpa e Di Tacchio in mediana ed alla personalità di Andrè Anderson che sa farsi trovare fra le linee. Jallow si sbatte da solo in attacco, ma pare più vivo e convinto nel ruolo di punta centale. Micai sventa su Rispoli il possibile due a zero del Palermo, poi il gambiano spreca l’assist al bacio di Akpa ma il pareggio è solo rimandato. Il brasiliano Anderson innesca Vitale e segue l’azione, facendosi trovare pronto sulla corta respinta della difesa di casa. Il destro secco non dà scampo a Brignoli e riporta in parità la partita. Già privo di Bellusci ed Alesaami, Stellone perde anche Rajikovic e deve adattare Pirrello al centro di una difesa il cui anello debole è il giovane Accardi. Gregucci lo sa e chiede ai suoi di puntarlo per liberare spazi al centro per gli inserimenti di Akpa ed Andrè Anderson. Migliorini di testa sfiora il raddoppio, ma sulla ripartenza è il Palermo a sprecare l’occasione con Rispoli che ignora un compagno meglio piazzato e tira debolmente su Micai. Il Palermo schiuma rabbia, irretito dalla Salernitana che perde Akpa e ritrova Minala e nel finale pesca il jolly con Casasola, che chiude con un destro all’angolino un contropiede magstrale orchestrato da Di Tacchio dopo una punizione gettata al vento da Trajkovsky. E’ il minuto 93 e c’è ancora da soffrire fino al 96′, ma il Palermo è ormai al tappeto e la Salernitana non è in vena di regali. Successo meritato sul campo della capolista, fino ad ieri sera imbattuta in casa.
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