L’analisi sull’Ascoli e il Cittadella al microscopio. Gian Piero Ventura ha tenuto a rapporto la squadra ieri mattina alla ripresa degli allenamenti dopo il pareggio amaro ottenuto con l’Ascoli sabato scorso all’Arechi ed in vista della trasferta in Veneto contro il Cittadella – che oramai non è più una sorpresa – al Tombolato.
Dopo aver fatto gimkana sulla costa Sud – ponte a rischio crollo, ingresso alternativo dall’Aversana e rientro in litoranea nei pressi del centro sportivo Mary Rosy – i calciatori della Salernitana si sono chiusi nello spogliatoio e hanno analizzato con l’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana le ragioni del pareggio contro il Picchio. La svista arbitrale che ha reso nullo il 2-0 di Gondo è stata penalizzante, decisiva. Senza se e senza ma. Senza Var, però, il collaboratore di gara ha una frazione di secondo per decidere. I granata, invece, hanno avuto 90′ per non subire una rete che invece continuano ad incassare con una costanza preoccupante e impressionante. Basti pensare che soltanto due volte, per altro sempre in trasferta, la porta di Micai è rimasta inviolata. Tornando all’errore dell’assistente con l’Ascoli adesso, i punti non possono certo essere più aggiunti alla classifica, è più utile rimboccarsi le maniche e mettere nel mirino la sfida al Cittadella facendo la conta ancora una volta degli arruolabili. L’impressione è che anche al Tombolato, il trainer granata confermerà il consueto spartito tattico: Salernitana in campo con il 3-5-2, ma con più di una variazione sul tema. Partendo dalle pedine, in tutti i reparti del campo. In difesa rientra Migliorini; a centrocampo sta meglio Firenze e in attacco Djuric prova a scaldare i motori.