SALERNITANA: ANCHE PASQUETTA E’ AMARA –

Tre gol incassati al Dall’Ara contro un Bologna che viaggia col vento in poppa e che ha anche ruotato gli effettivi, lasciando inizialmente in panca Zirkzee e Fabbian tanto per citare due titolari: la Pasquetta della Salernitana è stata amara e triste, come del resto tutto il campionato. Gli unici a mantenere alto il vessillo sono i tifosi. Anche ieri erano più di mille a cantare per la maglia e per affermare il senso di appartenenza che li contraddistingue. Era lontano patron Iervolino, segnalato a Dubai dove oggi festeggia il suo compleanno, il terzo da presidente della Salernitana. E chissà che dall’altra parte del mondo il massimo dirigente, oltre a seguire ieri la gara, non abbia anche deciso qualcosa di più concreto e dettagliato per il futuro della Salernitana che resta a meno undici punti dalla salvezza, ma che vede sempre più difficile la rimonta visto che ora mancano solo otto partite alla fine. E’ un campionato mediocre, per non dire scarso, specie nella zona bassa se è vero che la proiezione finale per Frosinone ed Empoli è intorno ai 32 punti. La salvezza non era una missione impossibile in questa stagione, tutt’altro. Sarebbe bastato investire il giusto, scegliendo i calciatori adatti, fin dall’estate, così da non perdere Paulo Sousa, vero top player della situazione. E’ vero che presidenti, allenatori e calciatori passano, ma in una società medio- piccola come ora è la Salernitana si può anche lasciar partire un calciatore forte ma scontento, com’era Dia, ma com’erano anche altri, se si ha la capacità di saperlo sostituire. L’allenatore, invece, quando si avvia un progetto, resta figura centrale che val la pena trattenere creando le giuste condizioni per farlo lavorare ed incidere quindi. L’esempio del Bologna è lì a dimostrare che con idee chiare e i giusti investimenti si può fare calcio. Motta sta portando gli emiliani in Champions dopo averli traghettati verso una serena salvezza l’anno scorso quando, insieme a Sousa, era stato l’allenatore che, da subentrato, aveva ottenuto i migliori risultati. La partita di ieri ha visto la Salernitana subire l’eurogol di Orsolini, nonostante dalle parti dell’ex Ascoli fosse stato dirottato Pellegrino proprio per garantirsi maggiore attenzione in fase difensiva. Una volta portatosi il pallone sull’amato piede sinistro, Orsolini ha fatto ciò che spesso gli è riuscito nella sua carriera: calciare sul palo lungo e battere il portiere avversario. La Salernitana avrebbe potuto pareggiare quasi subito con Simy ed ha poi concesso il gol del raddoppio a fine primo tempo a causa di una palla non giocata con sufficiente attenzione e lucidità da Candreva. Non impeccabile neanche Costil sulla conclusione comunque carica di effetto di Saelemakers. Nella ripresa Colantuono ha dato spazio anche a Vignato, mentre Tchaouna si è confermato il più intraprendente. Nel finale Candreva, smarcato da Simy, avrebbe potuto riaprire i giochi ma si è fatto stoppare da Ravaglia in uscita. Poi, a tempo scaduto, il gol di Lykogiannis ha dato proprio la sensazione che la Salernitana sia una squadra rassegnata. Nessuno ha provato a fermare la corsa del greco, partito da molto lontano, come se prendere un gol in più quasi non contasse. Venerdì si torna all’Arechi per la sfida col Sassuolo, forse con Dia di nuovo disponibile. Le risposte che tutti si attendono attengono ormai alla sfera societaria. E’ stato dilapidato sul campo il patrimonio della massima serie per errori macroscopici e comportamenti sbagliati. Ora si inverta la rotta e si facciano le cose con più attenzione ed amore per la Salernitana. La fiducia si merita con i fatti e questo vale per tutti.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto