La Salernitana concede il bis e fa suo anche il derby di ritorno. Per battere l’Avellino di Novellino, presentatosi all’Arechi con un centrocampo d’emergenza, ai granata bastano due fiammate nei primi venti minuti di gioco. Il 4-3-3 di Colantuono è ordinato e si conferma funzionale alle caratteristiche dei calciatori mandati in campo. In regia c’è Ricci al posto di Signorelli, per il resto conferma in blocco per la squadra vittoriosa ad Ascoli. In prima linea Bocalon veste i panni del gladiatore e si dedica ad un lavoro sporco fatto di scatti in profondità, difesa del pallone e pressing sui difensori irpini che meriterebbe di essere premiato con un gol. Il centravanti veneziano lascia la ribalta ai suoi compagni, ma si porta a casa la palma del migliore in campo. In mediana la Salernitana è superiore per qualità e dinamismo e non a caso il gol che stappa il derby è firmato da una mezz’ala, Kyine. Il marocchino conferma il suo stato di grazia e, dopo gli assist sfornati ad Ascoli, si prende la ribalta con un tiro dal limite che, complice una deviazione, non dà scampo al portiere ospite. E pensare che a gennaio il ragazzo di proprietà del Chievo era stato ad un passo dall’addio. Kyine e Bocalon hanno vissuto quasi la stessa parabola: finiti ai margini a gennaio, decisivi a marzo per due successi che hanno consentito alla Salernitana di risalire la china e di tornare in acque meno agitate. Il colpo di grazia ai lupi è inferto da Sprocati cui Minala ricambia il favore per l’assist del 3-2 dell’andata. Merito di Bocalon che manda in tilt la difesa ospite e recupera palla mettendo l’eroe del Partenio nelle condizioni di impreziosire una prestazione condita da troppi errori tecnici con un servizio illuminante per Sprocati che accarezza la sfera e la manda nell’angolo basso dopo averla fatta passare sotto il corpo di Lezzerini. Due a zero dopo neanche venti minuti. La Salernitana è lanciata, l’Avellino è alle corde e non riesce ad organizzare una reazione degna di nota. Ardemagni è imbavagliato nella morsa di Schiavi e Tuia, Gavazzi è l’unico a provarci con qualche giocata sulla trequarti. Nella ripresa la Salernitana controlla, lasciando per alcuni tratti l’iniziativa agli ospiti che arrivano pure alla conclusione ma peccano di precisione e convinzione. Colantuono inserisce Zito che parte forte e si procura anche un rigore che si incarica di trasformare, sovvertendo le gerarchie interne. Il tiro dal dischetto sarebbe stato pertinenza di Pucino, ma Zito non vuol sentire ragioni. Colantuono si infuria ma non riesce a far cambiare idea al mancino napoletano che si fa respingere la conclusione dagli undici metri. Neanche questo, però, cambia la storia del derby che l’Avellino chiude in nove per le espulsioni di Molina ed Asencio. La Salernitana fa il pieno di punti e di entusiasmo, lasciando ai lupi tutto l’amaro per un doppio ko che lascia poco spazio a recriminazioni ed alibi di sorta.
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