La confusione è totale, l’aspetto più preoccupante e potenzialmente deleterio per una società che dovrebbe aver ben chiaro il rischio retrocessione e che, invece, continua a perdere tempo. Ieri Petrachi e Milan si sono confrontati. Il ds ha presentato il suo piano d’azione per il mercato, l’ad ha preso nota senza dare risposte anche perché l’intenzione della società sarebbe sempre quella di favorire l’ingresso di Marco Valentini come direttore generale e di Filomeno Fimmanò con un incarico nell’area tecnica. Petrachi, però, ha un contratto blindato che prevederebbe anche il pagamento di una penale da circa un milione di euro in caso di interruzione del rapporto nel primo anno dei due che costituiscono la durata del vincolo. Insomma, la Salernitana vorrebbe cambiare ma non vorrebbe svenarsi per congedare Petrachi. Di sicuro, la chiarezza e la coerenza non appartengono alla Salernitana ed al suo stato maggiore che tra lunedì 30 dicembre e martedì 31 dicembre aveva virtualmente ingaggiato Capozucca come direttore sportivo salvo poi nel pomeriggio preferirgli Valentini, sull’onda di un ribaltone che ricorda la vecchia repubblica. E del resto di innovativo e di futuristico la Salernitana non ha nulla a ben guardare, se non questa spiazzante capacità di riuscire ogni giorno a fare peggio del giorno prima, così da riuscire sempre a fornire all’opinione pubblica pagine e pagine sempre aggiornatissime del famoso manuale dell’anticalcio con la partecipazione di tutto il codazzo di consiglieri, amici degli amici, una schiera di gente che non ha alcun titolo e nessuna competenza e che sfrutta l’amicizia con Iervolino o tenta di guadagnarsi i suoi favori proponendo soluzioni, suggerendo nomi, tirando volate a direttori ed allenatori. Breda è il nuovo allenatore, ma sa bene che è a Salerno per effetto di una sorta di scintilla scattata tra lui e la società, intesa come amministratore delegato e proprietario, ma non certo con un direttore sportivo, uno dei tanti sulla scena. E’ risaputo che a Breda aveva già detto no Petrachi a novembre, tanto che a lui il ds leccese preferì Colantuono. Scelta altrettanto infelice e improduttiva, ma ciò che incuriosisce ora è anche capire che rapporto ci sia tra Valentini e Breda visto che, dopo la rimonta e la cavalcata quasi trionfale di Ascoli, il tecnico non fu confermato dal ds che scelse Viali. Ed allora se la classifica, pur precaria, non condanna già senza appello la Salernitana, la domanda è: ma davvero la società pensa di potersi salvare in questo clima di grande confusione? L’unica soluzione che potrebbe salvare capra e cavoli sarebbe il ritorno sulla scena di Iervolino che, visto che per domani sembra che la società voglia indire una conferenza stampa, potrebbe fare chiarezza ammettendo che quanto meno cambiare ogni sei mesi ds non depone a favore della società e poi indicare con chiarezza gli uomini con cui ha scelto di tentare la rimonta in classifica e magari anche nell’indice di gradimento della tifoseria che si sente disorientata e mortificata dai risultati ma più dal modo di operare del club.
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