Si invocava chiarezza, si chiedeva di ricevere qualche comunicazione ufficiale da parte dei trustee e, a due giorni dall’ultima nota stampa firmata dagli stessi e diffusa dalla Salernitana, quasi si rimpiange il silenzio delle settimane precedenti. Prima e dopo il comunicato diffuso alle 17 di martedì scorso, in tanti hanno parlato, cercando una vetrina mediatica che pure, magari a sorpresa, hanno trovato su sponde geograficamente anche distanti, ma non si capisce a che titolo. Il punto è semplice: se per la cessione della Salernitana i trustee hanno imposto una linea, cioè massima riservatezza, non si capisce perché in tanti prima e dopo il comunicato abbiano voluto non solo esprimere un parere personale, cosa legittima anche se a volte etichetta ed opportunità suggerirebbero il silenzio, ma addirittura dare notizie. La Figc s’è vista, perciò, costretta ad emettere un comunicato in cui ha preso le distanze dall’uscita pubblica di un avvocato molto noto negli ambienti del calcio, Francesco Maglione, che è stato presentato come consulente esterno della Federazione. Ha parlato a più riprese anche l’avvocato Morescanti, che ha avuto un ruolo nella stesura del trust come, a suo tempo, ci tenne a rimarcare il diesse granata, Angelo Fabiani, ed alla fine ha parlato anche lui che ha dispensato serenità e definito ingiustificato l’allarmismo che c’è in giro. Be’, a meno di un mese dalla scadenza posta al trust e, scottati da mesi e mesi di trattative naufragate, che i tifosi siano un po’ preoccupati è più che comprensibile. Che poi i tempi della risoluzione, si spera, della vicenda legata al cambio di proprietà del club granata siano quelli che in tanti avevano previsto, nessuna sorpresa. Anzi. Tutto procede come da copione. La tranquillità ostentata dal dirigente granata, dipendente della Us Salernitana che è cosa diversa dal Trust Salernitana 2021, fa parte anche del gioco, in fondo. A lui tocca il ruolo del pompiere, ma una cosa non è chiara. La cessione della Salernitana è compito dei trustee che stanno agendo con la massima riservatezza. Ed allora come si spiega questo coro che si è levato in questi giorni, composto da più voci e persone che da tutto il mondo assicurano che esistano offerte, che la documentazione sarà completata e che tutti vivranno felici e contenti? Tutti, chi, poi? Anche questo andrebbe chiarito. Un punto resta fondamentale, dunque. Salerno, forse, si sta per lasciare alle spalle un periodo di oscurantismo legato alla gestione non solo della società granata, ma anche all’immagine, al modo di relazionarsi con la realtà sociale e civile circostante, e il futuro dovrà segnare una frattura, una brusca interruzione rispetto alla linea fin qui tenuta, seguita, se non imposta almeno così recepita da chi ha voluto far parte del giro, illudendosi di essere parte di un equipaggio ed ignorando, invece, di essere semplice ciurma. Per tutto ciò che ha accompagnato le alterne vicende sportive della Us Salernitana 1919 in questi anni, per tutto ciò che è stato in questi anni, alla cessione dovrà far da compagna la liberazione. Nulla di personale nei confronti di questo o quel protagonista della recente storia granata. Nella maniera più assoluta. Il punto è che se deve iniziare una nuova fase per la vita della Salernitana, occorre cambiare tutto per evitare che si ritorni indietro nel tempo. Infine, una nota a margine. In questi giorni, presa da altri problemi, la classe politica salernitana non si è espressa. In fondo, è stato anche giusto così. Forse, col senno di poi, avrà compreso quale grosso errore abbia commesso a giugno scorso, quando paventò azioni legali contro la Figc, avallando di fatto la scelta del trust. Per il futuro l’augurio è che nessuno faccia invasioni di campo, che non si mischino più i piani e i ruoli, che i politici facciano gli amministratori pubblici e null’altro. E, di certo, è lecito sperare che Salerno ritrovi in toto una sua coscienza di popolo, che non si faccia più incantare da questo o quel personaggio, che non baratti più la dignità collettiva con nulla. Perché nemmeno la serie A, se fatta come la si sta affrontando adesso, giustifica baratti o compromessi. Ora, bisogna augurarsi che chi di dovere vigili, chi ha il mandato a vendere lo porti a termine e che chi non ha titoli abbia la decenza di tacere. Una volta avvenuto il passaggio di consegne, sia chiaro fin da ora, non si dovranno fare sconti a nessuno, in primis ai nuovi padroni del vapore. Saranno i fatti, come sempre, l’unico metro di giudizio.
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