SALERNITANA: COLANTUONO CAMBIA MODULO E LANCIA ROSINA

La strigliata e le prove. Pomeriggio intenso, quello di ieri, per la Salernitana. Alla ripresa degli allenamenti, nel chiuso dello spogliatoio, non è mancata la reprimenda al gruppo da parte del diesse Fabiani che ha sollecitato tutti ad avere più fame ed attenzione in campo, perchè certi errori non si debbono più ripetere. Poi, sul campo, via alle prove tattiche in vista della gara di lunedì sera con il Brescia. Colantuono potrebbe cambiare modulo ed ieri ha provato il 4-3-1-2, in pratica lo stesso atteggiamento tattico adottato dalle rondinelle di Corini. Una soluzione incoraggiata dalle buone cose fatte vedere da Alessandro Rosina nel secondo tempo della gara del Tombolato, ma anche dettata dalla necessità di osare qualcosa in più provando anche a dare nuovi stimoli ai calciatori. Troppo piatto e prevedibile il 3-5-2, specie quando in esso non trovano spazio elementi di qualità che possano saltare l’uomo o inventare una giocata che rompa gli schemi. Ed allora spazio alla fantasia ed all’esperienza di Alessandro Rosina, certo non trattato benissimo dalla società in estate, quando era finito anche fuori lista, ed ora tornato in auge ed incaricato di accendere quella luce che Davide Di Gennaro ha acceso solo ad intermittenza. L’ex Cagliari dovrebbe saltare anche il prossimo appuntamento, visto che si è sottoposto a fisioterapia come Gigliotti. In difesa torneranno Schiavi e Pucino. Il primo affiancherà Migliorini, il secondo giocherà sulla corsia sinistra con la conferma a destra di Casasola. In mediana Di Tacchio sarà il vertice basso. Odjer potrebbe strappare una maglia da titolare, per l’altra sono in corsa Mazzarani, Akpa e Castiglia. In avanti, dunque, Rosina agirà dietro le punte che dovrebbero essere Bocalon e Jallow. L’alternativa al 4-3-1-2 potrebbe essere il 3-4-1-2 con Mantovani in difesa ed un centrocampista in meno. Di sicuro, però, Colantuono schiererà il trequartista per tornare alla vittoria, forte anche del calore del pubblico dell’Arechi.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto