E siamo a quota cinque, probabilmente un record per la Salernitana. Dopo Sottil, Martusciello, Colantuono e Breda, Pasquale Marino è il quinto allenatore stagionale per la Salernitana. In sei partite il tecnico siciliano dovrà riuscire nell’impresa di salvare i granata. Possibili alcune variazioni sul piano tattico visto che ai granata si chiede di vincere molte delle sei gare restanti per poter scalare la classifica e agguantare un posto playout o anche la salvezza diretta. Bisognerà correre bene più che tanto, pensare il giusto e mettere in campo un po’ più di grinta e cattiveria agonistica. Marino balzò agli onori della cronaca nei primi anni 2000 col Paternò con cui conquistò due promozioni di fila dalla D alla C1, adottando il 3-4-3. In carriera ha spesso adoperato il 4-3-3, ma non ha disdegnato anche moduli con la difesa a tre. Di sicuro, il trainer siciliano avrà come obiettivo quello di dare qualità e pulizia nel possesso palla per riuscire a sfruttare gli attaccanti negli ultimi metri di campo e quindi più vicino alla porta. Sabato, per la sua prima all’Arechi, potrà contare su Amatucci, mentre sarà out per squalifica Njoh. Mancherà all’appello anche l’infortunato Bronn. Con la difesa a quattro, Marino potrebbe valutare di schierare da terzino sinistro Lochoshvili per non avere due centrali mancini insieme oppure dare spazio al georgiano con Ferrari, inserendo ai lati Ghiglione e Corazza. Tongya potrebbe giocare di nuovo da esterno offensivo, ruolo in cui rende meglio, m non è esclusa anche la soluzione con le due punte e un rifinitore. Di sicuro, Marino sa che non dovrà fare calcoli. Avanti, ovviamente con criterio, alla ricerca dei tre punti. Qualche cambio tattico dovrà essere abbinato ad una svolta a livello mentale: solo così la Salernitana potrà sperare ancora nella rimonta.
