Tutto è cominciato tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. La Salernitana vinceva contro la Ternana il 26 settembre, che, la settimana dopo, avrebbe bagnato con una vittoria l’esordio di Breda in panchina contro, guarda caso, il Novara. Proprio quello stop al Liberati avrebbe segnato il punto più basso della stagione dei piemontesi, reduci dalla sconfitta interna col Como. Nelle prime sei giornate di campionato la squadra di Baroni aveva ottenuto solo cinque punti e, dal momento che era partita con un meno due in classifica, la situazione era piuttosto preoccupante.
La società, però, non ha cambiato guida tecnica, ma ha dato fiducia a Baroni ed i fatti le hanno dato ragione. Dalla settima giornata in poi il Novara ha cominciato a volare. Cinque vittorie, tra cui quelle in casa contro il Cagliari ed il Pescara, ed un pareggio, a Bari, dove è stato raggiunto solo nel finale. Sedici punti in un mese hanno cambiato le prospettive dei piemontesi che ora sono sesti in classifica con 19 punti (21 quelli conquistati sul campo) ed arriveranno a Salerno forti della seconda miglior difesa del torneo – 8 reti subite soltanto – e con la ritrovata vena realizzativa di Evacuo. Il bomber protagonista della promozione in B aveva cominciato la stagione con la valigia pronta, poi è rimasto ed ha saputo riprendersi il posto da titolare a scapito di Galabinov. Per lui tre gol in otto presenze ed una fiducia ritrovata che sta giovando a lui ed alla squadra. In attacco è in grande forma anche Gonzalez, capace di giocate di grandissima qualità. Nella rotonda vittoria di sabato scorso ai danni del Brescia, Baroni ha schierato la squadra col 4-3-3, modulo che dovrebbe confermare anche domenica all’Arechi. Novara lanciatissimo ed in serie utile da sei giornate, Salernitana a secco di vittorie da sette gare in cui ha raccolto solo tre punti. Domenica, all’Arechi, saranno di fronte due percorsi fin qui opposti.