Se tre indizi fanno una prova, al quarto c’è da preoccuparsi. La Salernitana soffre di pareggite acuta, avendo infilato contro il Pisa il quarto segno X consecutivo. In sei gare giocate ad ottobre, i granata di Sannino hanno conquistato appena sette punti. Dopo la sconfitta con la Spal, era arrivata la vittoria scacciacrisi col Benevento che pareva poter dare una svolta alla stagione alla vigilia di un ciclo di gare insidiose ma non impossibile. Ed invece, dopo il pari in rimonta subito a Brescia, sono arrivati altri tre pareggi che non hanno certo soddisfatto. Con Entella, Ascoli e Pisa i granata non sono mai stati inferiori agli avversari e questo accresce i rimpianti: se non si vincono queste partite, in cui, pur non giocando un calcio esaltante, si hanno le occasioni o si creano i presupposti per farlo, allora c’è da preoccuparsi. Il calcio non è una scienza esatta, non è come il mare che restituisce tutto: a volte è crudele e beffardo e ti presenta il conto quando meno te lo aspetti, punendoti alla prima esitazione senza star troppo a considerare che in altre circostanze la fortuna non ti abbia dato giustizia. Certo, contro il Pisa un gol c’era pure stato perchè il guizzo da rapace d’area di Donnarumma è stato sventato da Ujkani oltre la linea bianca, ma l’arbitro ed i suoi assistenti non hanno avuto la certezza che la palla fosse interamente dentro. Non ci si può appigliare ad una valutazione arbitrale comunque difficile per giustificare il pari di sabato contro un Pisa volitivo ed ordinato, ma poco pungente in avanti. Sannino aveva preparato la gara in un modo, ma dopo pochi minuti ha cambiato spartito, portando dalla fascia al centro del campo Rosina senza che ciò permettesse realmente al numero 10 granata di accendersi e di illuminare la scena. Resta inconcepibile la sostituzione di Donnarumma, l’unico che avesse creato pericoli alla porta ospite, e resta il rimpianto per la mancanza di lucidità e coraggio che ha contraddistinto le scelte in corso d’opera. L’esclusione di Donnarumma ha privato Coda del suo partner prediletto e la Salernitana di un uomo che in area di rigore può farsi valere. Non a caso, dopo l’episodio del gol fantasma, aveva colpito anche un legno. Nel finale di partita poco da segnalare. Tanta confusione e zero occasioni. L’Arechi ha atteso con pazienza che la gara terminasse prima di fischiare la squadra e Sannino ed applaudire il grande ex, Rino Gattuso.
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