SALERNITANA FERMA AL PALO

Passano le stagioni, si avvicendano i protagonisti, ma la musica è sempre la stessa. Come un diesel, la Salernitana è sempre lenta a carburare, a mettere a segno i primi colpi di mercato, a dare una configurazione definitiva al suo organico. E come sempre avviene, anche quest’anno per il ritiro partirà una squadra largamente incompleta, con diversi buchi in organico. E’ sempre la stessa musica e neanche vale la pena sottolinearlo; non è un caso ma una strategia vera e propria perchè si attende che la stagioni cominci che le altre squadre comincino a fare le prime valutazioni tecniche, prima di intervenire in maniera robusta ed energica. Fabiani è lì che attende sulla sponda del fiume, ha già in mente una rosa di nomi, prime, seconde e terze scelte, ma attende il via libera prima di mettere nero su bianco. La manovra, non c’è che dire, è rischiosa, non infiamma la fantasia popolare, ma l’anno scorso ha pagato. Sarà così anche quest’anno? Forse ma è certo che il campionato cadetto a differenza della Lega Pro ha tempi e valori diversi. E dire che la Salernitana deve fare abbastanza, non tantissimo – se escludiamo gli Under che arriveranno dalla Lazio – ma comunque deve fare. A cominciare dall’individuazione di un nuovo portiere, inimmaginabile, infatti, cominciare la stagione con i soli Strakosha e Russo. All’appello manca il titolare. In difesa i nomi di Polenta e Cleyton sembrano quelli giusti, mentre tra mediana e attacco mancano all’appello almeno quattro pedine. Fabiani è partito di rinnovi contrattuali, cosa buona e giusta e non è un caso che i primi colpi il diesse li abbia battuto blindando soprattutto Tuia e Calil che avevano tantissimo mercato. In dirittura d’arrivo la trattativa con l’attaccante Jefferson svincolato e considerato adatto al sistema di Torrente e funzionale a Calil con il quale può coesistere o essere in alternativa a seconda dei piani. Su un dato non ci piove, Dovranno trascorrere molti giorni prima che Torrente abbia a disposizione l’organico completo e definitivo. Ma non è una notizia.

Autore dell'articolo: Marcello Festa