“I rigori? Prima di tutto bisogna segnarli. Più che agli errori arbitrali, pensiamo a risolvere i nostri problemi di mira”. Così Marco Mezzaroma in una intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino in cui il copratron granata ha chiesto alla squadra ed all’ambiente di non crearsi alibi, cosa che è propria dei perdenti, soffermandosi solo sugli errori degli arbitri. E’ chiaro che Irrati martedì sera abbia commesso un errore, non concedendo un secondo e sacrosanto penalty alla Salernitana, ma Mezzaroma chiede un cambio di passo anche sotto questo aspetto. Del resto, presentare dossier ed alzare la voce non avrebbe senso, visto che lo stanno facendo un po’ tutti e contribuirebbe ad avvelenare un clima già molto inquinato. I presidenti si lamentano e chiedono il ricorso alla Var, più volte promesso dal loro numero uno, Balata, che ha chiesto anche agli arbitri un aiuto, come a voler far ricadere su altri una responsabilità che ha altre matrici. E, comunque, giustamente Mezzaroma chiede a Castori ed alla squadra di aggiustare la mira dagli undici metri. “Houston, abbiamo un problema”, ha dichiarato il copatron. In realtà, da queste parti i problemi sono due. I rigori sbagliati e quelli non dati fanno da sempre parte del gioco e, per onestà, dobbiamo anche dire che come ci sono stati degli errori così da parte degli arbitri ci sono state anche decisione benigne per la squadra granata. Sulla scia di capitan Di Tacchio, che dopo l’errore dal dischetto ed il conseguente pari con la Spal ha parlato di promozione diretta, Mezzaroma ha indicato questo obiettivo, parlando di mentalità vincente ed affermando che per l’impegno profuso la squadra meriterebbe la serie A. Ed allora, resta sospesa nell’aria la solita questione. La proprietà, atteso che le regole in materia ad oggi sono le stesse di sempre, è pronta a gestire un finale di campionato in cui la prospettiva della promozione potrebbe prendere sempre più forma? Vale a dire: si può mai immaginare di arrivare al termine della stagione in presenza di un risultato, che a giugno non sarebbe più auspicato ma acquisito, senza avere una strategia. Serve un piano B per la A, inutile girarci intorno. La multiproprietà pone dei limiti, fissa dei paletti che non devono arginare la libertà, la voglia, il diritto di qualsiasi tifoso a qualsiasi latitudine di sognare e di sperare sempre nel massimo risultato possibile per la sua squadra. Prima andiamo in A e poi affrontiamo il problema è un modo di affrontare la questione che non fa chiarezza. Ed è stato questo, fino a poco tempo fa, l’approccio al problema dei patron. Nelle parole di Mezzaroma si potrebbe scorgere qualcosa di assimilabile ad un cambio di prospettiva. Il campo, da una parte, ciò che parallelamente accadrà fuori, dall’altra, daranno le risposte. Una cosa, però, è innegabile: solo la promozione in A della Salernitana farà venire tutti i nodi al pettine.
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