Quattro mesi. In un lasso di tempo relativamente breve Walter Sabatini ha dimostrato che si può fare calcio con competenza e scelte coraggiose e, magari, anche con un pizzico di buona sorte, riuscire in una impresa che sembrava impossibile. Il diesse umbro era partito da quel famoso 7% che oggi sembra una percentuale enorme rispetto alle possibilità che la sua storia con la Salernitana continui. C’è chi parla di rottura, chi di divergenze filosofiche in merito al mercato ed al rapporto con gli agenti dei calciatori, ma la sostanza non cambia. Dopo aver avuto dubbi tra marzo ed aprile sulla bontà di alcune operazioni portate a termine da Sabatini durante il mercato di gennaio, Danilo Iervolino si era piacevolmente ricreduto una volta che la Salernitana si era messa finalmente in marcia verso la salvezza. Di qui il ritorno di fiamma, la nuova luna di miele, la ritrovata voglia di andare avanti insieme ed il tempestivo rinnovo di contratto proposto a Sabatini il giorno dopo la conquista della salvezza. Un rinnovo accettato ma non firmato dal diesse che aveva chiesto la conferma di Davide Nicola. Anche su questo le parti si erano confrontate, trovando l’accordo tanto è vero che il trainer piemontese era tornato a casa con la certezza di firmare quanto prima il rinnovo biennale. Il colpo di scena si sarebbe, dunque, consumato in poche ore. Alla base, stando alla versione più gettonata, ci sarebbero le commissioni da corrispondere agli agenti dei calciatori. Iervolino si era lamentato già dopo il mercato di gennaio della cosa e Sabatini non gli ha dato torto. Tuttavia, il direttore sportivo sta nel calcio da una vita e sa bene che, pur non essendo tutto bello e giusto, è il sistema che lo impone. E cambiarlo non è cosa che possa essere realizzata in pochi mesi. Ieri, Iervolino e Sabatini avrebbero dovuto mettere nero su bianco ed invece c’è stata la frenata. Chi sperava che oggi ci sarebbe stata la schiarita, è rimasto ancor più gelato dalla piega che hanno preso gli eventi. Il visionario Sabatini e l’ambizioso Iervolino sono caratteri simili. Personalità forti, grande considerazione del proprio ego, scarsa attitudine al compromesso: la rottura sembra inevitabile. Sabatini ha dato tanto alla Salernitana e sicuramente ripartire dalla sua esperienza e dalla sua conoscenza della materia sarebbe stato come avere in squadra quell’attaccante che ti consente di cominciare le partite con un gol di vantaggio. Sabatini, a quanto pare, aveva già definito alcune operazioni di mercato che, secondo la proprietà, presentavano commissioni troppo alte per gli agenti dei calciatori. Proprio oggi, intanto, si sarebbe dovuti arrivare alla firma del contratto di Davide Nicola. Resta da capire se il club granata e l’allenatore andranno avanti insieme anche senza la permanenza a Salerno di Walter Sabatini, il direttore sportivo dell’impresa più incredibile che la storia recente del calcio italiano possa raccontare. Al divorzio seguirà un nuovo matrimonio. Da Bigon ad Osti, passando per Petrachi ed Meluso, sono tanti i nomi già in ballo. E non si esclude nemmeno l’ipotesi Pier Paolo Marino, attualmente in carica all’Udinese.
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