Prima il tridente nel match d’esordio contro il Pescara, poi il cervellotico “5-3-2” in quel di Terni ed infine il canonico 4-4-2 nel proibitivo confronto con il Crotone. Quest’ultimo, pareggio a parte, ha riscosso ampi consensi. Sarà questo, allora, il modulo più adatto alle caratteristiche della Salernitana attuale?
Sembrerebbe di si, ma è giusto andarci cauti. Non è la prima volta, infatti, che quest’anno sembra essere vicini ad una svolta, battezzando formule tattiche anche diverse da quella vista all’opera appena due giorni or sono. Senza voler ricordare i camaleontici spartiti tattici di Torrente, infatti, anche Menichini ha cambiato sempre da quando è tornato sulla tolda della nave. Tre partite, tre moduli diversi. La Salernitana sembra avere finalmente trovato il copione giusto per puntare alla salvezza? A smorzare i facili entusiasmi ci ha pensato proprio Menichini che ha voluto precisare che “la sua squadra non dovrà avere un solo modulo di riferimento, ma dovrà essere brava ad adattarsi a situazioni e avversari”.
Di tempo per ulteriori alchimie e sperimentazioni, però, ne resta poco. Ecco che un “4-4-2” camaleontico sembra garanzia di equilibrio tra le due fasi: si adatta alle caratteristiche dei centrocampisti a disposizione, valorizza gli esterni e, soprattutto, esalta le qualità degli attaccanti in rosa. Del resto si è sempre detto che la Salernitana non aveva i giocatori adatti al tridente che pure Torrente avrebbe voluto mettere in pratica; non aveva gli interni di centrocampo indispensabili per attaccare la profondità, non aveva i terzini capaci di assicurare protezione e spinta e non aveva tanto e tanto altro ancora…
Il “4-4-2” visto all’opera contro il Crotone, invece, sembra aver sistemato tutte le falle. I terzini sono stati coperti sulle corsie esterne da Gatto e Oikonomidis, i due mediani hanno fatto quello che sanno fare e devono fare, ovvero tamponare e ripartire. Coda e Donnarumma, finalmente, sono stati liberi di dialogare come si era visto quando erano stati impiegati – raramente – in tandem.
Trovata la “formuletta” magica, la Salernitana può… magicamente raggiungere la salvezza? Teoricamente si, ma occhio alla “prova trasferta” che già in troppe occasioni ha bruciato quanto di buono era stato costruito la settimana precedente tra le mura amiche dell’Arechi.