Il Toro passa all’Arechi con un tre a zero che, forse, non rende del tutto giustizia alla prova della Salernitana che reclama per un rigore non concesso da Giua e lo fa con il presidente Iervolino alla fine della partita. Il massimo dirigente era arrivato all’Arechi in compagnia di Briatore, ex patron del QPR quando sulla panca del club inglese c’era proprio Paulo Sousa. Il portoghese ha scelto Bohinen e Legowski ben sapendo che Ricci e Tameze sarebbero stati clienti scomodi e che i trequartisti avversari avrebbero richiesto un gran lavoro in fase difensiva. Partita complicata perché l’avversario era superiore per fisicità e qualità complessiva, anche se l’inizio è stato caratterizzato dagli squilli di Cabral e Candreva. Poi, su corner, il gol di Buongiorno ha spezzato l’equilibrio e costretto la Salernitana a rincorrere. Intorno alla mezz’ora i padroni di casa hanno provato ad alzare il ritmo, facendo girare più velocemente il pallone, trovando spazi tra le linee e portando più uomini nella metà campo avversaria. Sul più bello è arrivato il raddoppio di Radonijc, propiziato da un paio di disimpegni non precisi di Bradaric all’inizio e Mazzocchi al culmine del ribaltamento di fronte avversario. La reazione dei granata di Sousa avrebbe meritato un premio migliore quando Ochoa ha avviato una rapida ripartenza orchestrata da Cabral e Candreva e conclusa dal tiro secco del capoverdiano respinto dal palo sul ginocchio di un sorpreso Botheim, rilevato nell’intervallo da Ikwuemesi che ha dato più profondità e vigore alla prima linea. Dentro anche Martegani per Bohinen e Tchaouna per Gyomber. L’impressione all’alba della ripresa è stata di una Salernitana più spigliata, anche se non ancora sintonizzata con tutti gli effettivi sulla stessa lunghezza d’onda. Qualcosa di più la squadra ha fatto, ma i suoi slanci sono stati subito gelati dal terzo gol del Toro, a firma dello scatenato Radonijc. Il pubblico ha compreso le difficoltà dei granata e l’impegno non è passato inosservato, anche se non è bastato per fare punti e tornare al gol. In quattro partite la Salernitana ha incassato otto gol e nelle ultime due giornate, complici anche i pali, è rimasta a secco non riuscendo ad incrementare il bottino dei tre gol realizzati nei primi 180’ stagionali quelli coincisi con i pareggi di Roma ed in casa con l’Udinese. E venerdì all’Arechi arriva il Frosinone di Di Francesco, grande rivelazione dell’inizio di stagione.
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